Spaccio nei boschi in mezza Lombardia: arresti e sequestri in provincia di Varese

VARESE – Spaccio dei boschi: in campo le prefetture e le forze dell’ordine delle Lombardia per contrastare un fenomeno che non è più “localizzato” in zone limitate, ma piuttosto diffuso nelle province di Milano, Como, Monza Brianza e Varese. Tanto che qualche settimana fa, durante la festa della polizia di Stato, anche il questore Morelli ha messo tra le priorità l’attività di controllo e repressione dei “market della dorga” nei boschi che vanno dal luinese fino a Marnate Castellanza e senza dimenticare il parco Pineta di Tradate.

Azione di rete e coordinata

Riunione quella che si è tenuta qualche giorno fa, che ha avuto quale obiettivo quello di mettere in campo un’azione coordinata che possa aumentare l’efficacia dell’attività delle forze dell’ordine, ma anche facilitare lo scambio di informazioni. All’incontro hanno partecipato il prefetto di Milano Renato Saccone, i prefetti di Como Andrea Polichetti, di Monza Brianza Patrizia Palmisani e di Varese Salvatore Rosario Pasquariello.

Presenti, inoltre, presso la prefettura di Milano, la vicepresidente ed assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale Riccardo De Corato, il direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Milano, Walter Bergamaschi. Mentre, collegati dalla sede di Varese c’erano anche il questore Michele Morelli, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri Gianluca Piasentin, il comandante provinciale della guardia di finanza Crescenzo Sciaraffa, l’assessore alla Polizia locale di Varese Raffaele Catalano, il comandante della polizia locale di Varese Matteo Ferrario e il direttore socio sanitario dell’Agenzia di tutela della salute dell’Insubria Ettore Presutto, il presidente della Provincia Emanuele Antonelli e il direttore generale di Ats Luca Maria Gutierrez.

Fenomeno sotto osservazione da sempre

Il fenomeno degli stupefacenti è da sempre un tema oggetto di particolare attenzione da parte delle prefetture e delle forze dell’ordine lombarde, in un’ottica non solo di contrasto alle attività di traffico e spaccio, ma anche di prevenzione del consumo, quale elemento fondamentale per raggiungere risultati effettivi e duraturi di contenimento della circolazione delle sostanze stupefacenti. A tal proposito sono numerose le iniziative avviate negli anni, in ciascun territorio provinciale, anche con la collaborazione delle Istituzioni locali e del mondo dell’associazionismo per individuare soluzioni efficaci.

Il problema sovraprovinciale del Parco Pineta

Il parco Pineta è noto da tempo per la presenza di spacciatori, per lo più di origine maghrebina, i quali, approfittando della fitta vegetazione insistente su zone impervie, nonché di una capillare diramazione di sentieri e di un collaudato sistema di vedette, riescono a nascondersi e, all’occorrenza, a sfuggire facilmente ai controlli, praticando i propri traffici illeciti a tutte le ore del giorno, tuttavia lasciando sul posto giacigli e armi prontamente smantellati e sequestrate.

Di conseguenza, anche se l’attività di spaccio viene prevalentemente praticata all’interno del Parco, le aree limitrofe sono divenute negli anni luogo di abituale ritrovo di tossicodipendenti, che si inoltrano lungo i sentieri ubicati nelle immediate adiacenze delle abitazioni. Per questo il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nell’ambito del Parco ha assunto nel tempo una estensione ed una complessità tali da richiedere più livelli di intervento ed azioni più incisive.

La preoccupazione dei sindaci

Il Prefetto di Varese ha evidenziato, da un lato, che gli amministratori locali gli hanno in più occasioni manifestato la loro grande preoccupazione riguardo al crescente fenomeno dello spaccio nei boschi; dall’altro che è emersa, anche nel corso della riunione di insediamento della Conferenza Provinciale Permanente, la necessità di porre la massima attenzione al fenomeno del disagio giovanile (che probabilmente costituisce il rovescio della stessa medaglia), intervenendo in termini di prevenzione e con approccio intersettoriale.

Per completezza di informazione, occorre dire che sono numerosi e incessanti le operazioni di polizia giudiziaria che si susseguono da tempo nelle zone boschive della provincia di Varese. Ecco le più rilevanti.

L’attività della questura

Le operazioni nelle valli del Luinese

  • Attività di polizia giudiziaria avviata nel febbraio 2017 per l’individuazione di gruppi di spaccio insediati nelle aree boschive delle valli del luinese. L’indagine ha portato, nel settembre del 2018, al deferimento di 16 soggetti e all’esecuzione di 8 misure cautelari in carcere;
  • attività di polizia giudiziaria avviata nel novembre 2020 e finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti all’interno delle aree boschive dei Comuni di Montegrino Valtravaglia, Cugliate Fabiasco e Valganna che ha portato lo scorso mese di maggio al deferimento di 4 soggetti e all’applicazione agli stessi di altrettante misure di custodia cautelare in carcere;
  • attività di polizia giudiziaria avviata nel 2019 e finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti all’interno dei siti boschivi delle valli del luinese e del Piambello che ha portato lo scorso mese di giugno all’identificazione di un gruppo criminale con il deferimento di 15 soggetti e all’esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 obblighi di dimora nel comune di residenza.

Attività e risultati comuni di Castellanza, Marnate, Gorla Minore, Lonate Pozzolo:

  • Tra il 2020 e il 2021 le attività finalizzate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree boschive sopra indicate hanno portato complessivamente al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 8 persone, all’esecuzione di 26 misure di custodia cautelare in carcere e di una misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; le medesime attività hanno consentito altresì di sequestrare circa 330 kg di hashish, 170 kg di cocaina, 18 kg di marijuana e 4 kg di eroina, oltre a circa 70.000 euro e 3.000 franchi svizzeri.

L‘attività dei Carabinieri

Il Comando Provinciale di Varese ha messo in atto, in particolare dal 2018 ad oggi, una serie di articolate manovre investigative e mirati servizi volti alla repressione di fiorenti attività di spaccio in diverse zone boschive del Luinese e di quella ricadente nei territori dei Comuni di Vergiate, Sesto Calende, Casale Litta, Mornago, Cardano al Campo e Samarate. In particolare:

  • nel nord della provincia di Varese, i carabinieri della Compagnia di Luino, sin dal 2018, hanno svolto indagini, sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese, nei confronti di diversi sodalizi criminali composti da cittadini italiani e maghrebini, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, in numerose aree poste in zone boschive di quel territorio. L’attività investigativa ha finora condotto a 21 arresti su ordine dell’autorità giudiziaria e 25 in flagranza di reato, 29 persone deferite in stato di libertà, 150 segnalate alla prefettura per uso personale di droghe, sequestrati 8,4 kg di hashish, 280 grammi di cocaina, 208 grammi di eroina, 70 di marijuana. Sono inoltre state rinvenute e sequestrate 8 armi, di cui una pistola e sette fucili da caccia, nonché 8 tra coltelli e maceti, oltre alla cifra complessiva di circa 37mila euro, quale provento dello spaccio;
  • i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Varese, nel dicembre del 2020 hanno svolto una vasta attività di bonifica di alcune aree boschive, ricomprese tra i Comuni di Varese, Arcisate ed Induno Olona e hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 25enne e di un 30enne di nazionalità marocchina nonché di un italiano di 48 anni gravemente indiziati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state documentate oltre 500 cessioni di stupefacenti nei confronti di circa 40 acquirenti. Nel corso delle indagini, 4 persone in flagranza del reato di spaccio, oltre ad essere state sequestrati, complessivamente, 50 grammi di cocaina e circa 340 di hashish;
  • tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022, i carabinieri della Compagnia di Saronno nel complesso hanno arrestato 9 persone di nazionalità marocchina, gravemente indiziate del reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Più recentemente, il 18 febbraio scorso, nella zona boschiva di Saronno e Caronno Pertusella i carabinieri hanno denunciato 3 persone perché trovate in possesso di complessivi 132 grammi di hashish, mentre il 6 marzo successivo, nella zona boschiva di Uboldo, è stato arrestato un 28enne marocchino perché trovato in possesso di 113 grammi di cocaina e 100 euro in contanti, provento di spaccio;
  • tra il mese di giugno 2021 e quello di maggio di quest’anno, al termine di una prolungata attività d’indagine, i carabinieri della compagnia di Gallarate hanno arrestato 5 persone e sottoposte a fermo d’indiziato di delitto altre 14 (di cui 11 di origine magrebina e 3 italiani), tutti gravemente indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno delle zone boschive tra Sesto Calende e Vergiate. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, sono stati eseguiti 20 sequestri di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish ed eroina), complessivamente 1,2 chili relativi ad altrettante cessioni in località Cascina Costa ai confini fra i comuni di Samarate e Cardano al Campo, 1.500 nei boschi di Vergiate, nonché 4.450 in quelli di Mornago. Durante le perquisizioni è stata rinvenuta e sequestrata la somma di circa 21mila euro in contanti, ritenuta provento dell’attività di spaccio nonché due machete ed una pistola con matricola abrasa.

Le operazioni della GdF

L’attività del comando provinciale della guardia di finanza, pur essendo principalmente indirizzata al contrasto di quei reati che la specificità di polizia economico-finanziaria gli attribuisce in via prioritaria, nell’ambito della lotta al fenomeno criminale in esame, si sostanzia, oltre che con l’attuazione dei piani provinciali Comitato di Analisi Strategica per il Controllo del Territorio, nell’esecuzione di un dedicato “dispositivo di contrasto ai traffici illeciti”.

A partire dall’anno 2020 al mese di giugno del corrente anno sono state impiegate 255 pattuglie, per un totale di 584 militari e 67 unità cinofile a supporto delle operazioni, nel corso delle quali è stato possibile pervenire al sequestro di oltre 27 chili di sostanze stupefacenti di vario tipo (MDMA, cocaina, eroina, hashish, marjuana), di armi da taglio e da fuoco e al conseguente deferimento di 14 persone.