I B&B Varese scrivono al Governo: «Esclusi dai ristori, chiediamo sostegno»

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VARESE – L’intero settore extra alberghiero non imprenditoriale, che interessa 200mila famiglie, ha lanciato un appello al Governo perché non venga ignorato lo stato di profonda crisi conseguente alla pandemia di Covid-19.
In rappresentanza del comparto 5mila gestori hanno inviato una petizione scritta ai ministri Massimo Garavaglia, Mariastella Gelmini, Elena Bonetti e Daniele Franco, nonché ai presidenti delle Regioni Italiane e ai capigruppo parlamentari, implorando i ristori economici dai quali sono stati fino a ora, inspiegabilmente, tenuti fuori.
Le quindici associazioni di categoria firmatarie della petizione lamentano un mancato incasso complessivamente superiore ai due miliardi di euro; come ha reso noto Alfredo Dal Ferro, presidente di BBVarese (nella foto), la richiesta è stata inviata, a nome dell’associazione e della nascente federazione nazionale dell’extralberghiero Feder+, anche al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore al Turismo regionale Lara Magoni.

Egregio Ministro,

le strutture ricettive extralberghiere regolarmente riconosciute coprono il 55% delle camere dell’ospitalità italiana. Per la loro dimensione, localizzazione, stagionalità e soprattutto giro d’affari, la maggior parte delle strutture extralberghiere opera in forma non imprenditoriale, in linea con la legge dello Stato che disciplina le attività saltuarie e con le leggi regionali che molte volte obbligano tale forma.
Nonostante non siano imprese pagano tasse proporzionalmente superiori alle attività ricettive gestite in forma imprenditoriale (minimo il 23% sui redditi diversi), incluso un doppio canone Rai maggiorato, Siae, etc.. Sono strutture regolarmente censite; assolvono all’obbligo della segnalazione degli alloggiati alla Polizia; segnalano i flussi turistici alle Regioni e all’Istat. Il settore extralberghiero è un pilastro dell’economia nazionale, che produce buona parte del Pil turistico attraendo milioni di nuovi viaggiatori, così come hanno fatto le compagnie aeree low cost, e generando di riflesso un’economia diffusa e capillare che arricchisce tutto il Paese.

Per questi motivi, chiediamo:

  • che i proprietari di strutture ricettive non imprenditoriali regolarmente censite possano accedere alle azioni di sostegno messe in opera da questo Governo;
  • che qualsiasi investimento per il rilancio del settore turistico includa sempre anche le strutture ricettive non imprenditoriali e si eviti, da oggi e per il futuro, come è successo per il bonus vacanze, la loro incomprensibile e inescusabile esclusione.

12 marzo 2021 In fede

Ondina Giacomin (ABBAV – Associazione Veneto B&B), Stefano Calandra (AIBBA&AgICAV), Federico Traldi (ALBAA – Associazione Lazio B&B), Cesare Gherardi (A.N.B.B.A – Associazione nazionale B&B e Affittacamere), Giuseppe Frisenda (ARBBAC – Associazione Calabria B&B), Aldo Avvisati (AreV-OD – Ospitalità Diffusa per un Turismo di Qualità intorno al Vesuvio), Cinzia Simonetta Pintus (Associazione B&B/LT Ogliastra), Guido Galante (Associazione B&B Matera), Alfredo Dal Ferro (Associazione B&B Varese), Paola Fichera (Associazione B&B Sirmione e case vacanze), Giambattista Scivoletto (Bed-and-Breakfast.it), Stefania Angeli (B&B di Qualità del Trentino), Fulvia Ercoli (B&B in Italy – Associazione Friuli Venezia Giulia B&B), Sabryna Dini (Charming Accommodation Sardegna), Francesca Leone (Gruppo B&B Salento).

Niente aiuti per il turismo in sofferenza, i B&B di Varese lanciano l’allarme

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