Speroni cita Salvini e avvisa Antonelli: «Il sindaco? A Busto decide la Lega di Busto»

BUSTO ARSIZIO – Un sindaco leghista per Busto, Speroni insiste: «Se Salvini ha detto che a Varese deciderà la Lega di Varese, credo che possa accadere lo stesso a Busto Arsizio». Parole chiare, quelle del segretario cittadino del Carroccio, che era presente al comizio di Saronno del leader, e che ribadisce che la Lega bustocca da lui guidata non ha intenzione di fare passi indietro rispetto alla volontà di riportare un proprio iscritto sulla poltrona più prestigiosa di palazzo Gilardoni.

«Un leghista dopo 15 anni»

Un’ambizione legittima, «dopo 15 anni», ripete Francesco Enrico Speroni. Ringalluzzita dalle parole con cui Matteo Salvini ha commentato le vicende del capoluogo Varese, lasciando alla sezione cittadina la decisione su chi candidare a sindaco, dopo che è emersa l’ipotesi di schierare un “big” come l’ex presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. «L’ho sempre detto, anche prima di diventare segretario – fa notare il già europarlamentare bustocco – già volevo un sindaco leghista 5 anni fa: ero contrario alle primarie e avrei preferito che la Lega corresse da sola. Ora in più c’è un fatto nuovo».

Quale?

«L’iscrizione a Fratelli d’Italia del sindaco Emanuele Antonelli. Finché si collocava fuori dai partiti era una questione, ma adesso appartiene ad una forza politica. Perché dovremmo dare il sindaco ad una forza politica che non è dominante in città? È vero, Fratelli d’Italia è data in salita, ma la Lega continua ad essere la prima forza politica del centrodestra».

Dunque, titolata a rivendicare l’indicazione del candidato sindaco anche a Busto?

«Senza aver nulla contro Antonelli. Ma la politica ha le sue logiche, e si possono cambiare anche persone valide».

Peseranno i risultati elettorali del 20-21 settembre, e la ricalibrazione dei rapporti di forza tra Lega e FdI?

«Se a Saronno Fratelli d’Italia supera la Lega si dovranno fare delle riflessioni, ma se i rapporti di forza saranno più simili a quelli di oggi…».

Siete pronti anche a forzare?

«Si può anche arrivare alla rottura, come è successo a Saronno cinque anni fa, e come è successo questa volta a Luino e a Somma Lombardo. Gli scenari sono tutti possibili, e da qui al 2021 tutto può cambiare, magari già dal 22 settembre».

Ma la Lega non potrà essere “pigliatutto”: Varese, Saronno, Gallarate, Legnano e anche Busto?

«Alle regionali ad esempio abbiamo solo 2 candidati presidenti su 6. Ed è ovvio che non si pretendono tutti i sindaci della Lega. Ma ogni realtà è a se stante. E la mia opinione oggi, 1 settembre, è questa. Poi c’è da tenere conto di una cosa: per utilizzare il simbolo della Lega alle elezioni ci dev’essere l’autorizzazione degli organi di partito competenti, una decisione che non è in capo al rappresentante della sezione locale. Ad un certo punto ci vuole l’assenso del partito».

E in Lega si sta aprendo la fase dei congressi…

«Siamo in fase di trasferimento dalla Lega Nord alla Lega Salvini Premier. Prima di dicembre, quando scadrà il mio mandato, è prevista l’elezione del segretario cittadino della Lega Salvini Premier. Se le cose cambiano, valuteremo».

Come vede l’eventualità di Maroni sindaco di Varese?

«Ha lavorato bene come ministro e come presidente di Regione, e conosce bene la città di cui è attualmente consigliere comunale. Ha l’esperienza politica e le capacità per essere un buon sindaco».

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