Staffetta al vertice dell’Aias di Busto: Franco Castiglioni succede a Ceccuzzi

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BUSTO ARSIZIO – È l’imprenditore e già assessore Franco Castiglioni il nuovo presidente dell’Aias “Annibale Tosi” di Busto Arsizio. Riceve il testimone da Bruno Ceccuzzi, che è stato per 25 anni alla guida dell’associazione che gestisce il centro di riabilitazione neurologica e psichiatrica dell’età evolutiva di via Alba. Continuità e sviluppo sono le parole d’ordine del “nuovo corso”: «Abbiamo “scavallato” un periodo bruttissimo, per il Covid e non solo – sottolinea il neo-presidente, che era consigliere uscente – ora pensiamo a fare progetti per il futuro, partendo dai punti di forza che ci sono e che saranno confermati».

La staffetta

«Ma non me ne vado, dopo quasi 50 anni nell’Aias, prima come consigliere con Annibale Tosi e Peppino Castiglioni, poi presidente per 25 anni – chiarisce Bruno Ceccuzzi, che diventa presidente emerito dell’Aias – resto consigliere e membro del comitato scientifico. In assemblea qualche lacrimuccia è scesa, ma mi sono detto che era ora di cambiare e di cedere il passo a forze fresche, perché l’Aias deve andare avanti. Come io ho proseguito il lavoro di Annibale e Peppino, con il preziosissimo aiuto di Giannina Tosi, così per Franco l’unico obiettivo deve essere il benessere e il miglioramento della qualità della vita dei nostri bambini e delle loro famiglie, oltre che dei nostri medici e terapisti, che sono sempre più forti e preparati». Nella conferenza stampa del passaggio di testimone Ceccuzzi e Castiglioni erano affiancati dalla consigliera Alessandra Ceccuzzi, dal direttore generale Alessandro Valtolina e dal direttore sanitario Gemma Donati.

Il neo-presidente

«Anche per me è un’emozione particolare – rivela Franco Castiglioni – da qualche anno Bruno aveva deciso nel suo cuore e ha molto insistito per un mio impegno con Aias. Realtà che ha 55 anni e non li dimostra. Le patologie sono cambiate, così come le tipologie di intervento. Anche il Covid ha cambiato bisogni, e c’è necessità di interventi psicologici più che in passato. Ora l’obiettivo è crescere e attirare nuovi soci per attivare nuovi volontari e risorse». Alle ormai storiche attività riabilitative nell’ambito neuropsichiatrico e neuromotorio, al Centro per il trattamento intensivo dell’Autismo, all’ambulatorio fisioterapico per adulti e ad altre importanti iniziative consolidate, come lo screening dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, si affiancheranno «altre iniziative innovative, anche se ovviamente in continuità con quanto fatto finora, destinate a sopperire alla domanda crescente e diversificata di servizi per i pazienti e le loro famiglie, anche per fabbisogni nuovi e fino a qualche tempo non immaginabili».

I numeri

Il centro di via Alba eroga oggi fino a 33mila prestazioni l’anno, di cui 30mila contrattualizzate con ATS, per 1344 utenti in tutto. Con liste d’attesa piuttosto lunghe (oltre 13 mesi per una prima visita neuropsichiatrica infantile, fatta eccezione per i casi prioritari). «Potremmo crescere – rimarca il neo-presidente – riproporremo a Regione Lombardia e ATS Insubria la richiesta di espansione del budget contrattualizzato, e in ogni caso abbiamo l’ambizione di trovare altri donatori e volontari per poter offrire prestazioni extra come facciamo oggi per circa il 10%». Senza dimenticare che Regione Lombardia ha dato una grossa mano ai conti di Aias, «riconoscendo tutte le prestazioni fatte da remoto nella sfortunata stagione della pandemia. Doveroso ma non scontato». Un altro tema per la crescita di Aias sono gli spazi: dopo aver recuperato quelli per il centro per l’autismo e aver “tamponato” in questi mesi di pandemia con le prestazioni da remoto (arrivate fino al 15%), «abbiamo già fatto qualche passo con l’amministrazione comunale per capire quali sono le possibilità – rivela Castiglioni – dopo l’emergenza Covid, magari qualche scuola che ha meno classi potrebbe liberare spazi da utilizzare come opportunità per le nostre terapie».

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