MALPENSA – Facile investire oggi su Malpensa, aeroporto che sta bruciando ogni record di traffico e profitti. La stessa scelta non era così scontata nel 2014, quando il futuro dello scalo varesino era ancora avvolto da troppe nubi. Ma il comandante Francesco Rebaudo già allora non ebbe dubbi: l’aeroporto della brughiera era il posto giusto per far nascere SW Italia, fondata con la partecipazione di Silk Way Airlines. Cinque anni dopo, il creatore nonché amministratore delegato della compagnia all cargo, senza esitazioni dice: «Scommettere su Malpensa è stata una scelta vincente».
Gli aerei strapieni
SW Italia ha sede all’interno dell’Mxp Business Park di Vizzola Ticino. Gli operativi a terra sono più di 60, a cui bisogna aggiungere gli equipaggi a bordo del Boeing 747 che sei volte a settimana collega Malpensa con i principali scali asiatici, in particolare Baku e Hong Kong (dove le frequenze fisse sono almeno quattro). Salvo i due periodi dell’anno che coincidono con il capodanno cinese e il nostro agosto, il coefficiente di riempimento ha indici altissimi. «Il nostro aereo è praticamente sempre pieno», fa sapere Rebaudo. Tanto che la flessione generale del mercato cargo, evidente anche a Malpensa con percentuali negative dopo dieci anni ininterrotti di crescita, non investe SWItalia. «Al momento noi non ne risentiamo».
Il futuro di SW Italia
SW Italia trasporta da e per Malpensa 50.550 tonnellate di merce ogni anno, in pratica un decimo dell’intera attività alla Cargo city di Lonate Pozzolo. Numeri lusinghieri secondo l’amministratore delegato: «Con orgoglio possiamo dire di avere sempre chiuso i bilanci in attivo. Essere piccoli ci ha permesso di guadagnare la fidelizzazione dei clienti, a loro offriamo il tailor made che i colossi del cargo non hanno la capacità di fare». Il futuro, annuncia Rebaudo, passa senz’altro da un’allenza con gruppi più grossi. Contatti e colloqui sono già in corso.