Tangenti a Gallarate, Bazoli (Pd): «Servono anticorpi nei partiti»

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GALLARATE – «Gli anticorpi alla corruzione devono nascere all’interno dei partiti e dei movimenti politici». Lo ha detto Alfredo Bazoli, capogruppo Pd nella commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, protagonista dell’incontro ospitato questa sera 24 ottobre in sala Impero a Gallarate su “Mensa dei Poveri”, l’inchiesta giudiziaria che ha azzerato i vertici di Forza Italia in provincia di Varese. «Non siamo qui a fare processi, ma per capire», ha esordito il capogruppo dem Giovanni Pignataro, al tavolo dei relatori insieme ad Angelo Senaldi, parlamentare gallaratese durante la passata legislatura. In sala anche il segretario provinciale Giovanni Corbo e il segretario regionale Samuele Astuti.

Il parallelismo con Tangentopoli

Bazoli ha dato una sua lettura sui fenomeni corruttivi di questi ultimi anni, tracciando un parallelismo tra il ’93, l’epoca di Mani Pulite, e le inchieste che hanno segnato le cronache del decennio che sta per concludersi. Fenomeni pervasivi quelli di allora, «a macchia di leopardo quelli di adesso». Utili per finanziare i partiti, i primi; «funzionali ai singoli o a gruppi di potere circoscritti», i secondi. Il parlamentare piddino si è anche soffermato sulle iniziative che, a cominciare dai presidi istituzionali, si stanno mettendo in atto per arginare la corruzione. Oggi prossima anche a gruppi malavitosi comunemente intesi. «Fondamentale la prevenzione».
Sottolineando che nessuno è colpevole fino a prova contraria (“Siamo garantisti”), Bazoli ha affermato come l’inchiesta Mensa dei poveri, che appunto vede coinvolti politici di Gallarate e del Varesotto, abbia comunque sostegni probatori importanti. «Un’inchiesta molto ben fatta».

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