Area cani in quartiere degradato: FDI va avanti sulla sua proposta per Parabiago

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PARABIAGO – Fratelli d’Italia insiste: l’area cani nel parco di Villa Corvini a Parabiago s’ha da fare. Lo ribadisce forte delle 400 firme raccolte dalla scorsa estate a sostegno della proposta avanzata giusto un anno fa, con il duplice obiettivo di tutelare tutti gli utenti dell’area verde e ridare sicurezza a una zona esposta a seri problemi di ordine pubblico, come lo spaccio e la microcriminalità. Peccato che si sia messa di traverso la Soprintendenza alle Belle Arti, per la quale quell’area è sottoposta a vincoli a causa della presenza della villa storica.

Polito: «Cittadini e Comune con noi, ma la Soprintendenza si oppone»

«La nostra proposta – ribadisce Giuliano Polito, membro dell’esecutivo nazionale del movimento giovanile di Fdi, Gioventù Nazionale – nasce su richiesta delle persone che frequentano il parco della villa, in pieno centro. Ricavare un’area riservata ai cani servirebbe sia per dare uno spazio ai padroni degli animali, sia per recuperare alla legalità una zona che da decenni è il punto nevralgico della microcriminalità in città. In maggio sollecito abbiamo sollecitato l’Amministrazione comunale a farla, dopo l’avvelenamento mortale di un cagnolino, e abbiamo raccolto le firme. Ora la nostra intenzione è protocollarle per dare un evidente messaggio politico dei cittadini all’Amministrazione, che si è sempre dimostrata disponibile, e soprattutto alla Soprintendenza, che invece non vuole sentirci. Non abbiamo la minima intenzione di cedere e se entreremo nella prossima maggioranza ci muoveremo per realizzare l’area. Per noi – taglia corto Polito – l’argomento non è negoziabile, trattandosi di una questione di ordine pubblico».

Frassinetti: «Stato sordo a idea utile anche per la sicurezza»

La proposta è stata rilanciata anche dal deputato di Fdi Paola Frassinetti. «L’utilità di un’area cintata per i cani in quell’area – ribadisce l’on. Frassinetti – è evidente a tutti, tranne che alla Soprintendenza. Servirebbe sia agli animali per muoversi in sicurezza, sia a limitare il degrado di cui cittadini sono spettatori incolpevoli fin dagli anni 70, dato che il parco è il luogo abituale dove “bucarsi”. Ritengo allucinante che lo Stato non proceda ad appaltare una minima porzione di territorio per un’idea simile e in simili circostanze».

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