Teatro delle Arti di Gallarate, su il sipario sulla stagione 2019/‘20

Teatro arti gallarate stagione

GALLARATE – Su il sipario sulla 52esima stagione del Teatro delle Arti di Gallarate, presentata questa mattina 13 giugno in anteprima da don Alberto Dell’Orto e dai suoi collaboratori. Giuliana De Sio, gli Oblivion, Ale e Franz oltre che le produzioni milanesi del Franco Parenti e dell’Elfo Puccini confermano la qualità della più longeva stagione teatrale della provincia. Proprio Franco Parenti, ha ricordato don Alberto, «ha lasciato degli scritti in cui considera il nostro teatro la sua seconda sala».

La stagione teatrale

Sono otto gli spettacoli in doppia serata, da non perdere con la consueta formula dell’abbonamento classico ma anche con agevolazioni per gli under 30 attraverso un mini-abbonamento a 60 euro (per quattro spettacoli a scelta tra quelli in cartellone).  Si parte il 5 e 6 Novembre con “Le Signorine” con Isa Danieli e Giuliana De Sio, a seguire il 26 e 27 novembre “La Menzogna” con Serena Autieri e Paolo Calabresi. Il 10 e 11 dicembre arrivano gli Oblivion con “La Bibbia riveduta e scorretta”. Il primo spettacolo del 2020 è affidato ad Ale e Franz (14 e 15 gennaio) che presentano un lavoro molto diverso dai loro standard, “Nati sotto contraria stella” incentrato sul dramma shakesperiano di Romeo e Giulietta. E’una produzione del Franco Parenti “Buon anno ragazzi”, in cartellone il 4 e 5 febbraio con Sebastiano Bottari e Francesco Brandi. Il 10 e 11 marzo la campionessa di atletica Fiona May correrà sul palco insieme a Luisa Cattaneo “La maratona di New York”, mentre il 23 e 24 marzo dal Teatro Elfo Puccini arriva “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, testo pluripremiato e osannato dalla critica. Conclude la stagione il 21 e 22 aprile “Il Tartufo”, la più celebre commedia di Molière messa in scena da Pistoia Teatro.

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La storia e il futuro

Il Teatro delle Arti guarda al futuro con ottimismo («Per i teatri non sono più gli anni degli straesauriti, ma non ci possiamo lamentare»), senza però dimenticare il suo passato. Elogiando l’attività delle Arti, «importantissimo luogo di cultura e di incontro grazie a un’attività impressionante» il prevosto don Riccardo Festa ha svelato che don Alberto sta scrivendo la storia della sala gallaratese attraverso gli spettacoli più belli ospitati in via don Minzoni. In cima alla lista lui pone “Nel fondo” di Massimo Gorki, anno 1970, l’Arlecchino di Soleri («Lo abbiamo ospitato ben tre volte), nonché i lavori di Dario Fo e della Compagnia degli associati. Il Comune, attraverso il nuovo assessore alla Cultura Massimo Palazzi, continuerà a stare vicino alle Arti, perché, ha sottolineato il componente della giunta Cassani, «la qualità di un’amministrazione si misura dalla qualità delle iniziative che supporta».

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