Tensione al 25 Aprile di Azzate: i Do.Ra. irrompono alla festa della Liberazione

AZZATE – Liscio. Sembrava essere andato tutto liscio. Ma proprio sul finale, sono arrivati i Do.Ra., sono scesi dai loro fuoristrada, si sono avvicinati alla gente e hanno subito puntato un partecipante alla manifestazione. «Tanto sappiamo che sei stato tu», hanno più volte urlato i militanti della Comunità dei Dodici raggi contro chi ha steso uno striscione con scritto: “Azzate ama la pace e non adora il fascio” con la parola (a)-“dora” scritta al contrario.

Lo striscione a “testa in giù”

«E’ una provocazione belle e buona – ha tuonato Alessandro Limido, leader dei Do.Ra – noi non saremmo nemmeno venuti qui, ma siamo stati provocati. Il nostro nome scritto “appeso” a testa in giù. Un provocazione bella e buona, sindaco». Sale la tensione, da una parte (quella dei Do.Ra.) si cerca il contatto fisico; dall’altro quella di alcuni partecipanti con fazzoletto rosso al collo si fa più o meno la stessa cosa. Nessuno arretra. In mezzo gli uomini della polizia, i carabinieri e la polizia locale che fanno di tutto per placare animi ed evitare che la celebrazione degeneri proprio sul finale.

Al parco, azzatesi e bambini sconcertati, anzi i più piccoli forse disorientati. Minuti in cui la tensione sale. Da un lato si torna a cantare Bella ciao, dall’alto i Do. Ra. “mollano” la presa e si schierano ad arco in piazza della Pesa, srotolano uno striscione e rispondono alla canzone partigiana prima di andarsene.