Thailandia, a caccia di isole sperdute

REPORTAGE | Nel Mare delle Andamane, inseguendo Di Caprio

Andamane - ph Anastasia Pixabay

Mare delle Andamane. Quando Leonardo Di Caprio girò il film The Beach, Phi Phi Island era un’altra cosa. Oggi di quella spiaggia incontaminata resta solo un lontano ricordo cinematografico: quando entri nella baia resti fulminato dalla ressa di imbarcazioni, turisti, orde di subacquei che affollano ogni piccolo angolo di questa isola. L’immaginario collettivo è pieno di sciocchezze e bisogna stare attenti – per non restare poi delusi – e scegliere bene le proprie mete, soprattutto quando si parla di Thailandia.

Phi Phi Island – ph Michelle Raponi Pixabay

Phi Phi Island non era infatti la meta principale di questo viaggio nel Mare delle Andamane. Partiamo da Phuket su un ketch 47 piedi e rotta verso sud, con tappa a Koh Mook e Koh Rock Nok, due splendide isole per fortuna meno note di Phi Phi. La prima è decisamente al di fuori dei canali turistici, ottima per il nuoto, il diving, il kajak, lo snorkelling e la pesca. Da non perdere la emerald cave, una grotta immersa nell’acqua che porta ad una incantevole laguna interna circondata da alte pareti e incastonata in una spiaggia di sabbia bianchissima. Koh Rok invece è l’ultimo paradiso delle Andamane. L’isola, che è parte di un parco nazionale, è circondata da una laguna di cristallo allo stato liquido, un autentico gioiello del mare. Maschera,  boccaglio e molta attenzione a non danneggiare il patrimonio marino sono le condizioni per fermarsi qui. In barca a vela è particolarmente facile e comodo trascorrere la notte, in alternativa vi sono tende gestite dai rangers. Il tempo scorre lentissimo a Koh Rok, un luogo per fortuna sconosciuto, immerso nei silenzi di chi ama veramente il mare. Il terzo gioiello da visitare è Koh Ha Yai, un granello di paradiso sulla terra. Qui, in una natura incontaminata, sopra e sotto l’acqua, lo spirito volteggia lontano anni luce dalle angosciose e stridenti problematiche di un Paese che si è incagliato su se stesso. Koh Ha Yai dista una manciata di miglia da Phi Phi Island, la sorella più famosa dell’arcipelago, ma per fortuna ci si arriva solo in barca e in pochi si prendono la briga farlo.

Mare Andamane – ph Kod88 Pixabay

Phi Phi, in compenso, è particolarmente attrezzata per il diving. E i mare delle Andamane merita di essere esplorato anche sott’acqua. Fra i punti di immersione più belli vanno segnalati Bida Nok, Mushroom Rock, Anemone Reef e King Cruiser Wreck, il relitto di un traghetto affondato qualche anno fa a una manciata di miglia da Phi Phi Island.

Andamane – ph Bishnu Sarangi Pixabay

Se si lascia da parte il bisogno di natura, di silenzi, di pace e quiete, Phi Phi di sera mostra un volto affascinante, quello di una perla tropicale che brilla per il divertimento: si accendono le luci, i ristoranti fanno scivolare il pesce sulla griglia, comincia a scorrere l’alcool, la musica inonda le spiagge, si accendono i fuochi e le emozioni. Un pulsare di sensazioni che, lungo il sentiero principale del “pier”, il porto turistico, incrocia i profumi perfino della cucina italiana. Un aperitivo in barca, una cena in riva al mare, notti di follie. Tutti ingredienti perfetti se cerchi dell’autentico divertimento. Ma le Andamane sono altro. Il loro segreto è custodito fra le acque cristalline di quegli isolotti tuttora (quasi) inesplorati.