Tracce di legionella in una fontanella del museo del Tessile di Busto. Subito sigillata

BUSTO ARSIZIO – Tracce di legionella in una fontanella del parco del Museo del Tessile: subito chiusa, sigillata e transennata, per impedirne l’accesso. «Ma non dovrebbe essere quella la causa delle infezioni» registrate alla fine di agosto, rivela il sindaco Emanuele Antonelli. Che ha scelto il consiglio comunale, nelle comunicazioni di inizio seduta, per riferire sulla vicenda che aveva gettato nel panico la città, ripercorrendone i passaggi e svelando la recente scoperta fatta da Alfa Srl, il gestore idrico provinciale incaricato di analizzare a campione la rete di erogazione dell’acqua per scovare da dove possa essere arrivato il batterio che ha colpito 16 persone in città.

La vedovella del Tessile

Le analisi effettuate sul rubinetto a disposizione di tutti nel parco del Tessile hanno mostrato tracce del batterio. È dunque responsabile dell’allarme esploso a Busto? La risposta del sindaco è no. «Abbiamo ragione di ritenere che non si tratti della causa delle infezioni». Anche perché, come riportato nella relazione di ATS Insubria sui 16 casi di legionellosi emersi ai primi di settembre, le persone interessate, e quasi tutte ricoverate in ospedale, erano in gran parte «anziani con rari spostamenti dal domicilio», quindi difficilmente entrati in contatto con la “vedovella” del parco di via Volta. Oltre a queste tracce, il gestore idrico ha rinvenuto altri segni del batterio in un impianto privato collegato ad una torre di raffreddamento. «Tracce molto piccole» ha detto il sindaco, facendo sapere che al gestore dell’impianto è stata imposta la sanificazione. In ogni caso, Antonelli ha rassicurato sul fatto che non ci sarebbero stati nuovi casi dopo i 16 rivelati pubblicamente dall’assessore regionale Gallera: «Non ho ricevuto altre segnalazioni».

Mistero sull’origine del batterio

Resta dunque ancora da risolvere il mistero sull’origine dei 16 casi di Busto. Escludendo che «vi siano stati focolai», rimane un «andamento anomalo», come dichiarato dall’ATS, anche se in consiglio comunale il sindaco Antonelli ha ribadito che la legionella non è così infrequente, riportando i numeri dell’azienda sanitaria sulle infezioni riscontrate negli ultimi anni, nel solo 2020 ad esempio 100 in tutta l’ATS Insubria. Rivendicando anche le scelte di comunicazione nei giorni dell’allarme, che dalle opposizioni erano state fortemente contestate. «Mi è stato detto che la situazione era sotto controllo e che ATS aveva già incaricato Alfa di porre in essere tutte le precauzioni e i controlli del caso».

Legionella, «andamento anomalo» a Busto. Ma in tutta l’ATS 100 casi all’anno

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