Un’Amazon sotto casa: Busto punta sul delivery. Maffioli: «Teniamo viva la città»

BUSTO ARSIZIO – Il delivery dei negozi e dei pubblici esercizi della città «può fare la differenza tra una città che vive e una che rischia di spegnersi». È un appello a stare concretamente vicini alle attività commerciali chiuse per il lockdown, «acquistando in città», quello della vicesindaco e assessore allo sviluppo del territorio Manuela Maffioli. Come già nella prima ondata della pandemia, Comune e Ascom fanno squadra per promuovere le consegne a domicilio. Pubblicando sui rispettivi siti web gli elenchi delle attività che, aperte o chiuse a seconda delle norme del lockdown, stanno resistendo con il delivery. «nei nostri negozi non manca niente, a partire dalla qualità, con ampia possibilità di scelta».

Consegna a domicilio e asporto

Una “Amazon” in piccolo per dare una vetrina, quantomeno informativa, alle attività commerciali che provano a resistere al secondo lockdown. In questi giorni, come già fatto in occasione delle chiusure di marzo-aprile, lo sportello unico attività produttive dell’assessorato al commercio del Comune di Busto Arsizio e la Confcommercio Ascom Busto e Valle Olona si sono coordinati per realizzare gli elenchi dei pubblici esercizi (aperti solo per l’asporto e la consegna a domicilio) e delle attività che vendono generi alimentari, quindi di prima necessità, che effettuano anche il servizio a domicilio. Considerato che «queste ultime sono le più frequentate dai cittadini e sono quelle dove è più probabile che si formino code di persone in attesa di entrare per fare acquisti», come si legge in una nota di Palazzo Gilardoni.

Maffioli: «Sosteniamo il commercio»

«Acquistare o continuare ad acquistare, sia in presenza, sia a distanza, nei negozi della città significa contribuire a supportare il mondo del commercio pesantemente provato dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria – afferma la vicesindaco e assessore allo sviluppo del territorio Manuela Maffioli – la tenuta del sistema economico della città poggia anche su questo. L’amministrazione è impegnata a dare il suo contributo anche facendo in modo che i cittadini siano informati il più possibile sui servizi a disposizione».

Ascom vicina alle imprese

«In questa nuova difficile fase di emergenza, desideriamo contribuire, con gli strumenti a nostra disposizione, a supportare le imprese del nostro territorio e garantire un servizio ai cittadini, nonostante la chiusura obbligata di molti esercizi – sottolinea Rudy Collini, presidente di Ascom Busto – questa iniziativa, da un lato permette alle attività di proporsi con la propria offerta rendendosi maggiormente visibili e dall’altro consente ai cittadini di poter usufruire di una soluzione puntuale e curata, attraverso un meccanismo che ha già dimostrato nei mesi di marzo e aprile tutta la sua efficienza».

Attività aperte e chiuse

Il Dpcm del 3 novembre, infatti, sospende le attività commerciali al dettaglio, sia di vicinato che nelle medie e grandi strutture di vendita. Rimangono aperti i negozi di generi alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie e le altre attività di vendita di beni considerati essenziali. Per tutte le tipologie di prodotti, è sempre consentita la consegna a domicilio, senza restrizioni, nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, sia per il confezionamento che per il trasporto, con vendita esclusivamente a distanza per i negozi chiusi, fatta eccezione per i dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), dove è consentito l’asporto fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Anche libri e giornali possono essere consegnati direttamente a casa nelle edicole e librerie che offrono questo servizio: «L’approvvigionamento di beni culturali è importantissimo soprattutto in questo periodo di isolamento, la cultura è un bene necessario, che nutre lo spirito e le menti, non se ne può far a meno» interviene Manuela Maffioli, sovrapponendo i panni dell’assessore al commercio con quelli di delegata alla cultura.

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