Da Varese alla Cassazione: sentenza “storica” a tutela di tutti i detective d’Italia

VARESE – Una sentenza storica per gli investigatori privati di tutta Italia quella ottenuta in Cassazione dall’avvocato varesino Furio Artoni. Una sentenza che ha ribaltato in toto i primi due gradi di giudizio: «I giudici della Massima Corte hanno stabilito che non è reato l’indagine condotta dall’investigatore privato anche oltre il limite previsto qualora non arrechi danno alla parte che comunque serva alla produzione in giudizio», ha spiegato il legale.

Niente danno, niente reato

Il punto è quello del rispetto della privacy. La Cassazione ha stabilito che dove non c’è danno, non c’è reato. Come ribadito dall’avvocato Artoni con accanto il detective privato (e presidente degli Angeli Urbani) Walter Piazza. Il quale ribadisce: «Siamo professionisti a tutti gli effetti: questa sentenza adesso ci tutela maggiormente nello svolgimento del nostro lavoro». Piazza ha quindi introdotto il presidente dei sindaci di Federpol Leandro Piron, che ha annunciato un’altra importante novità per la categoria.

Riconoscimento ministeriale

«Dal 24 settembre – ha detto – Agli investigatori privati viene rilasciato un tesserino ad hoc direttamente dal ministero dell’Interno. Un riconoscimento importante per la nostra categoria. Basta con l’immagine dell’investigatore privato che si occupa di tradimenti. Noi siamo una categoria 5.0: facciamo formazione, abbiamo una licenza, siamo dei professionisti che operano per conto di aziende, di altre figure professionali trattando casi decisamente molto più complessi e articolati di un tradimento tra moglie e marito. Il tesserino ministeriale e questa sentenza sono un bel passo avanti affinché il nostro lavoro sia riconosciuto, accreditato e tutelato».

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