Provincia, tre in maggioranza “bigiano”, le opposizioni salvano il consiglio

VARESE – Due assenze giustificate, ma anche annunciate nei corridoi della politica dopo la bagarre dell’altro giorno. Risultato: in consiglio non rispondono all’appello l’ex leghista Alberto Barcaro e Emanuela Quintiglio e Alessandra Agostini del Pd e così la maggioranza non riesce a garantire il numero legale. Tutte le minoranze però, compatte, non abbandonano l’aula e permettono all’assise di affrontare l’ordine del giorno. Con il leghista Sergio Ghiringhelli che si toglie qualche sassolino dalla scarpa.

Minoranze responsabili

«Nessuno obbliga nessuno a fare il consigliere provinciale – ha dichiarato “il Ghiro” – Essere presenti e garantire il numero legale da parte della maggioranza è il minimo che si chiede. Chi oggi (giovedì 30 novembre) non è in aula farebbe bene a fare un passo indietro e lasciare spazio a persone che affronterebbero l’impegno in Provincia in maniera più seria». Posizione che il presidente Marco Magrini ha condiviso: «Non sempre sono sulla sua linea politica, ma questa volta il consigliere ha ragione».

Le assenze della maggioranza che hanno reso decisiva la posizione delle minoranze hanno fatto trovare la voce anche al consigliere leghista Luca Panzeri: «È raro che io prenda la parola – ha detto – ma se tutto ciò fosse accaduto nel mio consiglio la situazione sarebbe stata esplosiva. Insomma mi vien quasi da sorridere davanti al fatto che debba essere la minoranza a garantire il numero legale. Per questo presidente le chiedo di chiedere maggiore serietà a chi dovrebbe sostenerla».

Fratello e amico

Anche il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Colombo ha sottolineato la scelta di restare in aula: «Ancora una volta dimostriamo di essere consiglieri responsabili. Potremmo alzarci, ma sappiamo che senza la nostra presenza la variazione di bilancio non passerebbe e i Comuni e le realtà interessate non prenderebbero i finanziamenti». Ed è sempre Marco Colombo che “ha salvato” le tempistiche di immediata eseguibilità sul Dup in ottica di approvazione di bilancio. Il consigliere di Fratelli d’Italia, infatti, si è reso conto che con la prima votazione contraria sull’immediata eseguibilità l’approvazione del bilancio sarebbe slittata a gennaio. «Io ho votato contro al Dup, ho chiesto poi di poter rifare la votazione solo sull’immediata eseguibilità così da non bloccare l’ente e permettere di discutere il bilancio già a dicembre». E infine ha aggiunto: «Visto com’è andata la seduta, le assenze della maggioranza avrebbero ingessato l’ente».

Carezze

Magrini alla luce del comportamento dei consiglieri di minoranza ha speso parole di ringraziamento: «Nel mio mandato ho sempre cercato di coinvolgere tutti. Non vi considero minoranza – dice il presidente rivolto ai banchi delle opposizioni – e oggi ho apprezzato il comportamento costruttivo non a mio favore, ma per il bene dell’ente e dei territori».

La votazione dello “scandalo”: le ragioni

La versione di Magrini. Di fatto in mezzo a tutto il bailamme ancora mancava la voce di chi ha deciso di annullare il voto. E in consiglio provinciale è arrivata la spiegazione del presidente che ha illustrato il funzionamento del sistema di voto online. In sintesi. «Il sistema, al quale abbiamo lavorato, ha presentato qualche criticità. Inoltre si sono verificati problemi con qualche sindaco poco avvezzo ai sistemi informatici». Detto questo nel corso della votazione non tutti i sindaci presenti potevano votare, o meglio il sistema ha riconosciuto 91 sindaci partecipanti al voto sui 112 effettivamente collegati. Insomma il sistema è andato “in corto”. «E a fronte di una ventina di sindaci che non potevano votare la decisione presa con il segretario è stata quella di annullare. Pubblicheremo anche il verbale».

E le polemiche? «Strumentali – ha concluso Magrini – alimentate da qualcuno che mi vuole tirare in mezzo a decisioni che non spettano a me. Io ritengo Iocca e Simone due persone valide allo stesso modo. Invece mi assumo le responsabilità sull’intoppo tecnico del sistema».

Passa la variazione

È passata con 8 voti favorevoli e 6 astenuti la variazione di bilancio presentata da Mattia Premazzi. Ecco la variazione nel dettaglio.

Da Regione Lombardia è prevista l’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche per l’anno 2023 per un valore di 1.280.832,68 euro destinati ad investimenti sul territorio, come da programma concordato tra Regione e ciascuna provincia. Fondi che verranno destinati per il progetto “MO.V.E.O.N. – Mobilità leggera in Valle Olona” è previsto un contributo di 100.000 euro dall’Università Carlo Cattaneo – Liuc di Castellanza per il 2023. Inoltre, nell’ambito del progetto di realizzazione del nuovo ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate, sono previsti due finanziamenti: uno pari a 55.000 euro nel 2023 e l’altro di 30.000 euro nel 2024.

In collaborazione con Fondazioni e Università, vengono stanziati fondi provinciali per la revisione del PTCP, con 30.000 euro nel 2023, 125.000 euro nel 2024 e 95.000 euro nel 2025. E ancora: è stato rettificato l’uso dell’avanzo libero di 2.450.000 euro con una modifica di 834.286,88 euro per rifinanziare progetti come: progetto MO.V.E. ON Mobilità leggera in Valle Olona: 220.000 euro; ISIS Dalla Chiesa–Sesto Calende, per il rifacimento della pavimentazione dei campi da gioco: 150.000 euro; ISIS A. Ponti dist. Gallarate, per la sostituzione delle porte interne: 100.000,00 euro; valorizzazione territorio con il progetto “Comuni attivi”: 250.000 euro; Rotatoria nel Comune di Angera: 80.000 euro; Contributi per investimenti Comuni frontalieri: 34.286,88 euro.

varese consiglio provincia – MALPENSA24