A Varese la commedia horror “Mad Heidi” invade l’Inferno di Cortisonici

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VARESE – Una pellicola in cui l’icona svizzera dell’innocenza è calata in scene splatter ed estreme: per la ventesima edizione il festival Cortisonici, a Varese dal 14 al 22 aprile, porta in città “Mad Heidi”. Un film politicamente scorretto, che ha fatto discutere e suscitato controversie nella Federazione Svizzera, tanto da vietarne il merchandising.

Un omaggio alle pellicole exploitation degli anni Settanta

“Mad Heidi”, del regista svizzero Sandro Klopfstein, è una commedia horror con scene violente e gore mixate con momenti di comicità e ironia. L’opera, introdotta in sala dal suo autore, sarà proiettata nell’ambito di Inferno, sezione di Cortisonici dedicata alle visioni di genere più estreme e scorrette. Il film è un omaggio alle pellicole exploitation degli anni Settanta ed è perfettamente in linea con lo spirito di Inferno.
Mad Heidi racconta la storia di una giovane ragazza, cresciuta con il nonno in una comunità di pastori nelle Alpi svizzere, che decide di ribellarsi alle rigide regole del suo villaggio e fuggire verso la libertà. In una Svizzera distopica Heidi, vestita in abiti tradizionali, fa a pezzi i suoi nemici usando un’alabarda: per queste scene la Federazione Svizzera dei costumi ha considerato gli abiti “un affronto alla tradizione svizzera”, chiedendo ai negozi di tessuti elvetici di non vendere i materiali utilizzati per realizzare i costumi del film.

I corti in gara

La proiezione al pubblico di “Mad Heidi” sarà giovedì 20 aprile alle 23 al Cinema Nuovo di Varese. La sezione Inferno continuerà venerdì 21, sempre alle 23, ai Magazzini del TuMiTurbi per l’abituale scorpacciata di cortometraggi estremi, bizzarri e fuori formato.
Il festival, come sempre, prevede il concorso internazionale, con venti cortometraggi selezionati tra oltre 3.500 provenienti da tutto il mondo, la sezione dedicata alle scuole, Inferno e tanti momenti come il cinequiz e gli incontri con gli autori. Ecco i filmati della ventesima edizione:

  • “/askOD.” – Jack Elliot, Svezia, 13’
  • “Bergie” – Dian Weys, Sudafrica, 7’
  • “Cicciolina pocket” – Claudio Casazza, Italia, 15’
  • “Cherries” – Vytautas Katkus, Lituania, 15’
  • “Dog hearts” Léo Fontaine, Francia, 12′
  • “Fairplay” – Zoel Aeschbacher, Francia-Svizzera, 15’
  • “For Pete’s sake” – Gerald B. Fillmore, Spagna, 13’
  • “Garisani” – Jin Woo, Corea, 8’
  • “In unison!” – Camille de La Poëze, Francia, 3’
  • “Mammarranca” – Francesco Piras, Italia, 15’
  • “Nimbus” – Rémy Poisson, Stati Uniti, 5’
  • “Safe” – Josema Roig, Spagna, 10’
  • “Same old” – Lloyd Lee Choi, Canada, 15’
  • “Scale” – Joseph Pierce, Francia, 15’
  • “Split ends” – Alireza Kazemipour, Iran, 14’
  • “The men’s job” – Houman Shahabi, Turchia, 10’
  • “The pileup” – Oscar Toribio Carbayo, Spagna, 12’
  • “The stupid boy” – Phil Dunn, Regno Unito, 15’
  • “Tula” – Bea de Silva, Spagna, 13’
  • “Warsha” – Dania Bdeir, Libano, 15’
  • “When you wish upon a star” – Domenico Modafferi, Italia, 8’
  • “Yama” – Andreas Vakalios, Grecia, 15’
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