Varese legge Dante: al sindaco Galimberti tocca il primo canto dell’inferno

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VARESE – “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”. Anche il sindaco Davide Galimberti, oggi pomeriggio (lunedì 8 marzo), ha registrato il suo contributo per “Varese legge Dante”, la lettura integrale della Commedia proposta alla città da “Tra Sacro e Sacro Monte”. Proprio a lui, che potrebbe essere “nel mezzo del cammino” alla guida di Palazzo Estense, è spettato il compito di leggere il prologo del poema, uno dei pezzi più famosi della letteratura mondiale.

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A giugno la lettura diffusa online e ai Giardini

Il progetto, che partito con l’idea di raggiungere cento lettori ma che ha già superato le quattrocento richieste, culminerà a fine giugno. Gli audio delle letture saranno messi in filodiffusione ai Giardini Estensi, mentre i video pubblicati online e sui canali social di “Tra Sacro e Sacro Monte”.

Se a Galimberti spetterà il compito di aprire la Commedia, gli incipit di Purgatorio e Paradiso saranno letti rispettivamente da Andrea Chiodi, regista e ideatore della rassegna, e dal prevosto monsignor Luigi Panighetti. Tra gli altri volti noti della Città Giardino ci sarà anche il capitano della Pallacanestro Varese Giancarlo Ferrero.

Il testo illustrato da Doré

Tutti saranno chiamati a confrontarsi con una Divina Commedia dell’Ottocento, illustrata da Gustave Doré è prestata per l’occasione dalla libreria Canesi.

«In un anno così difficile per la cultura del nostro Paese – le parole di Galimberti, che per l’emozione ha dovuto replicare quattro volte la propria lettura – anche Varese vuole essere vicina al mondo dello spettacolo. Lo fa attraverso la valorizzazione di Dante, poeta per eccellenza e figura riconosciuta come esempio a livello internazionale. “Varese legge Dante” è un modo per avvicinare i cittadini alla cultura in questo momento difficile».

Ciak si legge

«Per la realizzazione di questo evento – le parole di Andrea Chiodi – devo ringraziare tre imprenditrici della nostra città: di Cornelia Patella, Zaira Frattini, Carolina Firpo. Che il contributo sia soprattutto ‘rosa’ è significativo. È un esempio concreto del fatto che c’è chi investe nella cultura e che con una rete di persone si può costruire molto. Soprattutto nell’ottica di un futuro grande teatro, se non è la città che vi si stringe attorno non si va da nessuna parte. Credo che un buon paragone possa essere quanto avvenuto con il basket e il sostegno che diversi imprenditori hanno dato alla società».