Varese, gli Amici di Bizzozero: «Via Selene, minor impatto sulla Cintura verde»

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VARESE – Meno chilometri di percorrenza e meno emissioni di Co2. Ma anche un minor impatto sul Plis Cintura Verde Varese Sud – Valle del Selvagna. Questi i tre motivi per cui gli Amici di Bizzozero dicono sì ai lavori di via Selene, rispetto al percorso che prevede via Piano di Luco centrale. Unico dubbio sono i lavori di compensazione per la costruzione della nuova Esselunga, che anziché “insistere” sul territorio interessato dai cantieri sono stati dirottati per riqualificare il parco di Villa Toeplitz. E’ questo quanto emerge in sintesi da un documento di una ventina pagina, dotato di grafici e tabelle, di fatto uno studio, elaborato dagli Amici di Bizzozero, pubblicato su Bizzozero.net e recapitato anche a Palazzo Estense.

Le ragioni di via Selene

Il “no” all’utilizzo della via Piana di Luco per il traffico, scrivono gli Amici di Bizzozero, «traggono origine da una attenzione estesa a tutto il territorio compreso tra la ferrovia Milano-Varese e la valle dell’Olona. E dalla valutazione della situazione in considerazione del più ampio contesto in cui è inserita piuttosto che isolata».

Il primo problema, più urbanistico che viabilistico, è dovuto al fatto che la zona industriale è «nata senza un progetto e neppure una visione logica urbanistica. La costituzione del Plis Parco Cintura Verde Varese Sud, oltre ad avere riequilibrato il verde pubblico nella zona di Bizzozero, ha soprattutto realizzato un caposaldo di protezione ed un limite ad una espansione incontrollata di capannoni industriali e soprattutto ad aree di servizio asfaltate di vaste dimensioni, a discapito di un verde fruibile dalla popolazione; ciò nonostante sono state tuttavia distrutte la zona umida ed i laghetti della zona Stoppada, mentre la fauna acquatica presente da centinaia di anni è scomparsa».

E alla luce di un’analisi della situazione viabilistica durata anni, gli Amici di Bizzozero concludono che «oggi la valutazione non può che vedere via Selene come soluzione più logica per l’accesso alla zona industriale, in particolare per il traffico pesante, dalla quarta rotatoria Esselunga lungo la via Selene e la via “per Schianno».

Via Selene non basta

E’ chiaro che l’intervento di via Selene “da solo” non basta a risolvere l’annosa questione. «È essenziale che i lavori in corso per il collegamento e l’adeguamento di via Selene non rimangano isolati ma vengano seguiti immediatamente dall’adeguamento del breve tratto della via per Schianno per realizzare un lavoro completo dotato di una logica giustificazione, indispensabile affinché i mezzi pesanti possano raggiungere agevolmente la zona industriale».

Conclusione che giungono dopo aver analizzato tre possibili percorsi che prevedono sia il passaggio per via Piano di Luco, sia per vie Selene. Ed è proprio quello che considera la riqualificazione della piccola strada di campagna a fornire una riduzione di percorrenza a livello chilometro sia di emissioni di Co2. Tutto questo secondo una serie di calcoli effettuati su un tragitto di sola andata.

Il grande dubbio

In tutto questo però resta una grande perplessità: «È quantomeno strano – si legge nel documento – che l’amministrazione comunale abbia chiesto a Esselunga una compensazione con opere di sistemazione al parco di villa Toeplitz. Strano perché il termine compensazione significa pareggiare una differenza di situazione per un danno/disagio creato. Il danno/disagio creato non è nel parco di villa Toeplitz, ma sul territorio attorno all’intervento». Da qui anche la richiesta di «ripristinare le aree umide, paludose e lacustri, distrutte per esigenze industriali; sistemare le varie zone, adeguando correttamente i sentieri con interventi di sistemazione, manutenzione, pulizia e aggiornamento della cartellonistica».

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