Il regista Andrea Chiodi svela il “dietro le quinte” di Varese legge Dante

VARESE – Per tutto il mese di marzo il Teatro Santuccio ha ospitato decine di lettori, che hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa “Varese legge Dante”, promossa da “Tra Sacro e Sacro Monte”, che ha invitato i varesini a leggere un passaggio della Divina Commedia. Le “registrazioni” sono ora terminate e a spiegare com’è andata è il regista e promotore della rassegna culturale, Andrea Chiodi.

Come è andata quest’esperienza?
«Abbiamo terminato questo weekend: sono molto contento. E’ stato un successo enorme. Abbiamo ricevuto più di 400 richieste. Inizialmente dovevano essere un centinaio i lettori, uno per canto, invece abbiamo duplicato arrivando a 200, affidando ogni canto a due cantori. È stata un’esperienza molto bella, credo che abbia riportato l’idea della comunità in teatro. La cosa che mi ha colpito di più è stato poter vedere i varesini che abitualmente costituiscono il pubblico che in qualche modo sono diventati protagonisti».

Come hanno vissuto i varesini quest’opportunità?
«La gente si emozionava a tornare in teatro dopo più di un anno. Questo mi ha colpito. Significa che forse chi fa il nostro mestiere ha il compito di ripartire dal pubblico, dalle persone. È stato un momento culturalmente alto, ma molto popolare. Credo che un’istituzione culturale come il nostro festival debba essere un motore di iniziative per il territorio».

Avete accolto anche alcuni lettori illustri. Chi si è cimentato con la lettura di Dante
«Ne abbiamo accolti tantissimi: c’è stato il sindaco Davide Galimberti, il prevosto di Varese Luigi Panighetti, il capitano della squadra di basket Giancarlo Ferrero, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, il consigliere Samuele Astuti, l’attrice Elisabetta Pellini. E poi tanti giornalisti, molti studenti dell’Università dell’Insubria. Tanta gente che si è riunita intorno alla Divina Commedia».

Chi è stato più spigliato e chi invece ha zoppicato nella lettura?
«Devo dire che la gente arrivava molto preparata. I lettori ricevevano il loro canto qualche giorno in anticipo. Mi ha colpito molto la tenacia di Giancarlo Ferrero, il capitano della Pallacanestro Varese. Si era preparato e desiderava fare bene, gli è piaciuto tantissimo. Alcuni insegnanti in pensione invece venivano a fare una sorta di piccola lezione prima di leggere il canto. C’è stata poi una mamma con una figlia di 6 anni: hanno letto insieme e la bambina è stata bravissima. Poi c’erano quelli più istrionici che recitavano: credevano di essere bravissimi e in realtà facevano un po’ ridere, ma ci sta anche quello. È stato molto divertente».

Cosa ne sarà di questo lavoro?
«Abbiamo coperto tutta la Divina Commedia. A fine giugno ai Giardini Estensi presenteremo il festival e per tutto il mese di luglio nel parco sarà diffuso l’audio delle letture con le voci della città. Ci sarà un canale Youtube dedicato dove caricheremo tutte le letture e alcune le condivideremo anche sulle pagine social di Tra Sacro e Sacro Monte. Anche il festival sarà tutto improntato su Dante».

Con quali prospettive state organizzando l’edizione 2021 del festival?
«Stiamo cercando di immaginare un’edizione simile a quella dell’anno scorso. Un festival in presenza con doppio spettacolo: uno alle 19 e uno alle 21.30, in modo da dare spazio a più pubblico, che sarà distanziato e con la mascherina. Ci immaginiamo che questo a luglio sarà possibile».

Un’iniziativa come “Varese legge Dante” invece potrà essere riproposta?
«Sì, a me piacerebbe molto, stiamo pensando di istituzionalizzare un momento nel mese di marzo dal titolo ‘Varese legge…’ L’idea è riproporre la stessa formula con altre opere, si potrebbe proseguire ad esempio con un altro grande autore italiano come Manzoni».

LEGGI ANCHE:

“Tra Sacro e Sacro Monte”, Varese legge Dante: 100 cantori della Divina Commedia