Varese, le marionette di Colla raccontano Dante per “Tra Sacro e Sacro Monte”

Tra Sacro e Sacro Monte

VARESE – Giovedì 15 luglio l’edizione 2021 della rassegna “Tra Sacro e Sacro Monte” vivrà un nuovo appuntamento di rilievo. Dalla Terrazza del Mosè si esibirà infatti la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, una delle più importanti compagnie al mondo di teatro di figura, che torna a Varese dopo molti anni. Sabato 17 invece ci sarà un nuovo appuntamento nei quartieri, con Karakorum Teatro al Castello di Masnago.

Da Varese ai 5 continenti

Lo spettacolo che andrà in scena giovedì 15 luglio, alle 19 e alle 21.30, si intitola “Dante delle marionette”, con soggetto e sceneggiatura di Eugenio Monti Colla per la regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin. Dopo Varese verrà portato in giro per tutti i continenti in un tour mondiale. In scena più di 40 marionette della Carlo Colla & Figli, che illustrano alcune fasi della Divina Commedia fornendo un esempio concreto di come l’immaginifico dantesco abbia contribuito all’evoluzione di una delle eccellenze e delle tradizioni storiche del teatro italiano, unione di arti applicate e drammaturgia. La formula scenica utilizzata prevede il movimento delle marionette a fili corti, con il marionettista a vista che porterà a conoscere i segreti delle marionette. Sarà possibile osservare le sue abili dita “solleticare” i fili del personaggio per permettergli il movimento e trasformare così la marionetta in un attore… di legno. Per informazioni sui biglietti e le navette per raggiungere il Sacro Monte si può visitare il sito della manifestazione www.trasacroesacromonte.it.

Si prosegue sabato 17 a Masnago

Dopo l’appuntamento di giovedì 15 il festival proseguirà sempre con il teatro di figura. In coproduzione con Karakorum Teatro sabato 17 luglio alle 21.30 al chiostro del Castello di Masnago andrà in scena “La semplicità ingannata”, di e con Marta Cuscunà. Uno spettacolo dedicato alle donne, ambientato nel Cinquecento. In quell’epoca avere una figlia femmina equivaleva ad una perdita economica e per le figlie che non riuscivano ad accasarsi c’era una sola soluzione: la monacazione forzata. In quel contesto le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza unica, trasformando il convento in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. Per info e biglietti: www.trasacroesacromonte.it.