Varese, mancano gli infermieri. Il Molina li cerca nelle università del Sud America

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MILANO – Mancano infermieri e il Molina li cerca anche in Sud America. I numeri a livello di regionale sono davvero preoccupanti. Solo in Lombardia i dati dicono che, nell’ambito sociosanitario, mancano circa 3 infermieri ogni 100 posti letto, per un totale di 4 mila infermieri. Carenza che manda in sofferenza l’intero ambito e che risulta difficile da colmare “in house”, ovvero attendendo i neo laureati. Per tale motivo, con la regia di Uneba Lombardia, il Molina di Varese ha scelto di aderire a questo progetto sperimentale.

Grande penuria di medici e infermieri

L’ambito sociale, socio-sanitario, educativo e dei servizi alla persona in Lombardia oggi è in particolare sofferenza – scrive nella nota Uneba – non solo per le conseguenze di politiche che privilegiano investimenti nell’ambito ospedaliero e sanitario, ma anche per la difficoltà di reperire professionisti, soprattutto infermieri e medici. E’ un tema ricorrente negli ultimi trent’anni di mercato del lavoro sanitario lombardo. Ma i diversi interventi legislativi per rendere più attrattiva e allineata agli standard internazionali la professione infermieristica, e per liberare i professionisti infermieri da attività e compiti non propri (con la nascita dei percorsi per operatori di supporto ASA-OSS), sono risultati inefficaci.

Servono 4 mila infermieri

Le stime, solo nell’ambito sociosanitario, dicono che mancano circa 3 infermieri ogni 100 posti letto, ovvero 4000 infermieri solo in Regione Lombardia. “Questo – continua la nota – si tramuta in standard assistenziali di minore qualità, in ritmi di lavoro più duri per gli infermieri in servizio con aumento dei rischi per gli assistiti, ed in interi servizi chiusi perché non si può garantire la presenza di infermieri per le 24 ore”.

La possibile soluzione

Uneba Lombardia ha individuato una soluzione possibile e rapida per risolvere il problema della carenza di infermieri. “Non possiamo permetterci di aspettare i futuri laureati in infermieristica, sempre che ci sia la volontà politica di aumentare i posti nelle diverse università – continua la nota ufficiale – né di aspettare che i diversi rappresentanti professionali si accordino su profili di nuovi operatori della salute”.

Per questo si guarda al mercato internazionale, per assumere infermieri formati nelle università dei paesi d’origine e offrendo loro un lavoro stabile negli enti socio sanitari lombardi.

Il Molina guarda “oltre confine”

Uneba Lombardia, infatti, ha avviato una sperimentazione e un dialogo con alcune università del Sud America, quali l’Universidad Católica Sedes Sapientiae del Perù; l’Universidad Católica Nuestra Señora de la Asunciòn del Paraguay; e per i medici, l’ospedale Italiano di Buenos Aires in Argentina. Realtà sanitarie di Paesi di lingua spagnola, quindi vicini per lingua e cultura all’Italia, ma anche strutture di formazione che garantiscono le competenze necessarie e gli standard formativi europei. E il Molina di Varese è una delle realtà protagoniste di questo progetto, poiché agli infermieri e agli studenti infermieri sudamericani verrà inviato un video(realizzato anche dalla Fondazione di viale Borri) per presentare loro le opportunità di lavoro e le peculiarità del settore sociosanitario non profit attraverso le testimonianze di infermieri attualmente in servizio in enti Uneba.