Varese, Molinari (PD) apre a Letizia Moratti: «Sì al confronto sulla Sanità»

VARESE – Chi ben incomincia, si dice, che sia già a metà dell’opera. E il compito che dovrà affrontare il nuovo assessore regionale Letizia Moratti è di quelli ardui. Ma l’esordio in Regione dell’ex sindaco di Milano raccoglie anche dal territorio un’apertura di credito che, nel proseguo del cammino potrebbe risultare importante. Tanto più che non arriva dalla metà campo di governo: «Dopo anni di porte in faccia – dice l’assessore ai Servizi sociali di Varese Roberto Molinari – ho apprezzato le parole di Letizia Moratti. La quale finalmente ha dato un segnale di apertura, anche al centrosinistra, quando parla di trovare soluzioni condivise e dice di voler dialogare con il territorio e quindi anche con gli amministratori locali».

Cambio di passo

Roberto Molinari, prima che da esponente del Partito Democratico, parla in qualità di ammnistratore. E alla luce dell’anno appena trascorso, ma anche di quanto si prospetta per i prossimi mesi, coglie l’occasione per mettere sul tavolo una serie di temi che il Covid ha portato in cima alle priorità amministrative. «Ormai abbiamo capito che la pandemia in corso non è solo una questione sanitaria. E forse una delle criticità sta proprio qui. Da amministratore ho potuto toccare con mano, negli ultimi mesi ancor di più, la mancanza di dialogo e interazione tra la sfera sanitaria e quella sociale. I due ambiti non possono procedere in maniera parallela. Per tale motivo le parole di esordio dell’assessore Moratti le accolgo come una manifesta volontà a cambiare passo rispetto a quanto accaduto fino a questo momento».

E qui si inserisce anche la rivisitazione della così detta Legge 23, «che non può prescindere dall’ascolto di sindaci e amministratori, i quali hanno il polso delle situazioni locali, ma anche dalla volontà di investire su quella che è la medicina territoriale. In questi ultimi otto anni di governo regionale leghista – continua Molinari – abbiamo visto una diminuzione dell’efficacia sanitaria. E credo anche che non basti avvicendare un assessore per voltare pagina e dimenticare il recente passato».

Dialogo e filiera virtuosa

«Ben venga il dialogo – conclude Molinari – tra i vari livelli istituzionali, ma anche tra le differenti istituzioni sanitarie, ovvero Asst, Ats e medici di base, i quali non devono essere ridotti a “burocrati della medicina“, ma devono tornare ad avere un importante ruolo di riferimento sanitario sul territorio. Il Covid ha messo a nudo in maniera netta i limiti della riforma sanitaria portata avanti da Roberto Maroni e credo che il grave problema dei pronto soccorso sotto stress, per citarne uno, arriva proprio da lì. Mi spiego meglio, a soffrire non sono solo i presidi sanitari, ma a cascata l’intero sistema del quale anche noi amministratori locali facciamo parte e ci troviamo in prima linea a dover affrontare i problemi della della gente. Che non trovando soluzioni poi si rivolgono proprio a noi. Questo per dire che la rivisitazione della Legge 23 non può prescindere da un coinvolgimento più ampio che il nuovo assessore Letizia Moratti dovrà rendere concreto partendo certamente da chi in siede in consiglio e che non si deve fermare a Milano».

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