Con Pinti prevale la linea salviniana. Trucco elettorale per mascherare divisioni

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Maria Chiara Gadda (Italia Viva)

Con la proposta della Lega di Marco Pinti a Varese, prevale la linea salviniana populista romana che poco ha a che fare con il buongoverno della città in una fase cruciale della sua storia. Il prossimo mandato sarà cruciale e i sindaci faranno la differenza nel portare a casa risorse e progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di Draghi. Chi non avrà una squadra coesa, rapidità decisionale, capacità progettuale e di visione, fa semplicemente rimanere indietro la città.

Con il voto del prossimo autunno si deciderà se rendere il Comune di Varese protagonista per i prossimi cinque anni, o una mera comparsa in un palcoscenico sempre più competitivo. Galimberti ha già dimostrato con il piano stazioni, la riqualificazione delle scuole, gli investimenti per migliorare la mobilità, di essere all’altezza di questa nuova sfida post pandemia e noi ci saremo per sostenerlo con un grande progetto civico moderato e riformista. Questa comunicazione dall’alto della Lega di fatto mette all’angolo l’ala moderata della coalizione di centrodestra, si sono bruciati in questi giorni i nomi di personalità civiche di pregio. In un contesto politico del genere non c’è ticket che tenga, sarebbe solo un trucco elettorale per mascherare tutte le divisioni interne dei prossimi mesi. Con Galimberti siamo già partiti a immaginare la Varese post elezioni, in grado di cogliere i nuovi bisogni delle persone e delle imprese. La città ha una vocazione ben precisa che va esaltata, legata alla sua bellezza e alla sua operosità. Lavoro, una mobilità più semplice, qualità della vita e servizi sempre più vicini alle esigenze delle famiglie e dei giovani, sono queste le cose di cui bisogna parlare e non certo degli equilibri interni del centro destra. Che saranno sempre più precari, lo si vede anche a Roma nel contrasto su ogni tema tra Lega e Fratelli d’Italia, con Forza Italia e gli altri partiti di centro che rimangono schiacciati tra i due partiti oggi più forti.

Con il progetto civico a sostegno di Galimberti che a breve presenteremo vogliamo raccogliere tutte le persone che hanno voglia di lavorare concretamente per la città portando quell’elemento di innovazione e riformismo che serve alla coalizione di Galimberti. Siamo già al lavoro per Varese, e la nostra casa è aperta a chi vorrà dare il suo contributo. Essere riformisti, oggi, significa avere visione e concretezza, come ci indica il modello Draghi. La strada non può che essere quella dove si sono giá attuate buone pratiche di governo. Galimberti ha dato prova di essere un amministratore sempre vicino alle persone, oculato e attento in una congiuntura drammatica per il Paese ma anche intercettando tutti i bandi che dal governo Renzi in poi si sono trasformati nella possibilità concreta di cambiare in meglio il volto della città. Nei prossimi anni i comuni avranno un ruolo determinante nell’attuazione del Pnrr, e serviranno anche sindaci in grado di fare squadra con progetti di rete sovracomunali. Pensiamo semplicemente al rapporto che Varese necessariamente dovrà avere con Milano e il Ticino. In questo quadro serve unire attorno a Galimberti tutte le forze riformiste e civiche, per dare a Varese la spinta innovativa necessaria per fare il salto di qualità.

Maria Chiara Gadda
parlamentare di Italia Viva

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