VARESE – Slitta l’investitura di Marco Pinti come candidato sindaco del centrodestra varesino. La quadra, ma era nell’aria, non è stata trovata nel summit a distanza riunitosi ieri sera (giovedì 17 giugno). Anzi, proprio all’ultima curva sono spuntati un paio di nomi.
Lega stoppata
Uno noto, ovvero Luigi Zocchi, sedotto dalla coalizione e abbandonato dalla Lega e l’altro nuovo (come nome, ma non come esperienza politica): Carlo Baroni, uomo d’area Cl, già vicesindaco a Palazzo Estense e vicepresidente della Provincia a Villa Recalcati. Curioso che quando il nome di Baroni è stato messo sul tavolo, sostenuto in primis da Raffaele Cattaneo (Cattaneo appunto, non è mai stato un papabile, ma molti nel centrodestra moderato si spenderebbero per una sua candidatura ndr), anche una parte leghista si è dichiarata favorevole all’ipotesi.
I tempi però stringono. E il nome deve venire fuori prima prima di lunedì, quando i vertici nazionali dei partiti di centrodestra ufficializzeranno tutte le candidature nei Comuni capoluogo al voto e quindi anche Varese. Ma la situazione è piuttosto un guazzabuglio. Di nomi, in quanto, gira e rigira, si riducono sempre più e per come questi nomi vengono fatti passare sotto le “forche caudine” dell’indice di gradimento fiaccando le energie e aumentando le tensioni.
Tensioni sul nome
Tensioni che ieri non sono mancate nonostante la riunione via zoom. Stefano Gualandris, commissario della Lega, forte del mandato su Pinti investito da tutta l’alta filiera leghista ha provato a sfondare il muro dello scetticismo. Gualandris, uomo non certo di primo pelo, sapeva che non sarebbe stata una passeggiata di salute, ma in cuor suo sperava di portare a casa subito il risultato.
Invece Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia (presente con Chiodi) hanno costruito un pacchetto di mischia e tenuto fermo il punto. L’argine ha retto. Per ora. E, diciamolo, complicato le cose, poiché il filo che sembrava ormai dipanato è tornato a ingarbugliarsi.
