Varese, l’imputato: «Questo processo è una farsa». Minacce a un avvocato: allontanato

VARESEMinaccia l’avvocato di parte civile (per la seconda volta) e pensa che il processo a suo carico, per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti dell’ex moglie, sia una farsa. Non solo ne è convinto, lo ha anche detto ai giudici del Tribunale di Varese, che visto il clima e i ripetuti richiami per le interruzioni durante l’udienza, gli hanno imposto di allontanarsi dall’aula. Il pubblico ministero Luca Petrucci ha anche chiesto al collegio presieduto da Andrea Crema di inviare gli atti in procura per le minacce al legale.

«Porto a casa mia moglie»

Ma l’uomo a processo, un 54enne della Valganna, non si è arreso: «Porto a casa mia moglie, l’ho baciata poco fa». La moglie, di un anno più giovane, è la donna che lo ha denunciato, e da cui ha divorziato. Donna che il 54enne non dovrebbe frequentare, dato che a suo carico è stato emesso un divieto di avvicinamento.

«Non è finita qui»

Come se non bastasse l’imputato, prima di lasciare l’aula, ne ha avute anche per l’avvocato con cui l’ex compagna si è costituita parte civile nel processo: «Io e te ci vediamo, non è finita qui». Per la frase è stata disposta la trasmissione degli atti alla Procura.

Il testimone chiave

L’imputato ha perso le staffe dopo aver capito che il processo non sarebbe proseguito verso la discussione nella giornata di oggi, giovedì 21 settembre, data l’assenza di un testimone chiave per la difesa. Il rinvio a fine dicembre lo ha fatto sbottare: «Non verrò più», ha detto il 54enne rivolto al collegio. Poi il suo atteggiamento è diventato incompatibile con la presenza in aula.

Le accuse

II fatto oggetto del processo sarebbero avvenuti in un periodo scandito da tira e molla continui tra i coniugi, abuso di sostanze e liti furiose tra le mura domestiche, dove l’odierna persona offesa ritiene di essere stata violentata. Nel corso del dibattimento i vicini di casa dell’epoca hanno affermato di non aver mai notato nulla di strano: «Era una coppia normale».

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