Varese, studenti in piazza: «No alla doppia prova di maturità. La scuola è vecchia»

VARESE – I cori, i comunicati letti e gli interventi a braccio, ma con gli appunti scritti sull’iphone per tenere il filo del discorso. Ma anche il megafono, gli striscioni e le bandiere. Gli studenti delle superiori sono scesi in piazza – Monte Grappa – questa mattina (venerdì 4 febbraio) per protestare contro la scelta del ministro di introdurre la doppia prova scritta per il prossimo esame di maturità.

Questa scuola è vecchia

«Assurdo – dicono in sintesi i ragazzi – sono due anni che stiamo in dad, che non facciamo prove scritte, che è saltata di fatto la didattica e ci chiedono di sostenere l’esame più importante in una modalità non aderente a quanto fatto in questi due anni. Assurdo, vogliamo una scuola moderna, che sappia valorizzarci».

La nota degli studenti

La proposta fatta dal ministro Bianchi in merito all’esame di maturità è inaccettabile, soprattutto considerando che nella discussione politica gli studenti non sono stati minimamente ascoltati. Cioè che ha spiazzato la popolazione studentesca è stato sicuramente il fatto che non sia stato minimamente tenuto in considerazione il fatto che la preparazione svolta durante gli ultimi mesi è stata proiettata verso la realizzazione di un esame orale, al limite corredato dal tema di italiano. Inoltre è assolutamente insensato propinare una normalità apparente agli studenti che un triennio normale non lo hanno mai avuto, visto il fallimento della dad precedentemente ammesso dalla ministra Azzolina.

Studenti che sono stati costretti a quasi due anni di lezioni a distanza si ritrovano quindi a svolgere un esame che non mette in conto delle lacune che la dad stessa ha portato, in termini di qualità e quantità di quanto appreso. Senza poi contare che durante il quinto anno, quello cioè attuale, le lezioni sono ostacolate dalla frammentazione degli studenti, molti dei quali sono costretti a seguire le spiegazioni da casa a causa di quarantena, e professori che, o sono per lo stesso motivo costretti a casa, o devono alternarsi tra lezioni con classi in presenza e da remoto.

Non possiamo certo dire che si tratta di anni normali, non possiamo proporre dei testi d’esame che propone di tener conto solo apparentemente la situazione lacunosa della preparazione degli anni precedenti, celando dietro il solito scaricare le responsabilità politiche verso il basso. Ancora una volta saranno gli studenti a pagare le conseguenze di un sistema governativo che non ha saputo gestire la situazione pandemica garantendo una corretta istruzione.

L’esame di maturità chiude il percorso di istruzione superiore che i giovani del 2022 hanno vissuto in modo assolutamente atipico. Chiudere questo percorso con il fiocchetto della “maturità normale” non è sicuramente la soluzione ad una inefficiente gestione scolastica da parte del ministro Bianchi. Come Rete degli Studenti Medi di Varese ci uniamo alle manifestazioni nazionali contro questa proposta.