Varese, indagate 15 persone per truffa nel trapasso d’auto 

Varese truffa trapasso auto

VARESE – I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno notificato la chiusura delle indagini preliminari a 15 persone, indagate in concorso a vario titolo per i reati di truffa aggravata, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento personale nel fenomeno del “trapasso di auto” tramite formalità agevolate che non prevedono pagamenti di tasse ed imposte.

Intestazione fittizia 

In particolare, a seguito di indagini di polizia giudiziaria delegate dalla Procura della Repubblica di Varese, è stato individuato dalle Fiamme Gialle un sodalizio criminale per lo più di origine rumena dedito all’attività di compravendita di auto mediante l’intestazione fittizia a terzi soggetti “prestanomi” assegnatari di partita iva avente quale attività il commercio di auto.

Tale fittizia condizione ha consentito agli indagati di usufruire delle agevolazioni previste dal Decreto legislativo 446/97, noto come decreto Dini, in tema di tasse automobilistiche, sottraendosi con artifizi e raggiri, al versamento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione per il trasferimento di proprietà delle auto in considerazione che i veicoli che hanno usufruito di questa agevolazione sono destinati alla vendita e non possono essere utilizzati.

Sulle auto per rubare 

Denunciata anche la titolare di una agenzia di disbrigo pratiche auto che ha registrato plurimi acquisti e passaggi di proprietà a terzi soggetti intestatari fittizi ed ha contribuito a garantire, ai reali possessori, l’ottenimento di altri indebiti vantaggi quali la possibilità di utilizzare i veicoli in maniera del tutto anonima (ed infatti è emerso che buona parte di questi sono stati utilizzati per la commissione di reati contro il patrimonio), nonché la possibilità di non adempiere al pagamento anche dei pedaggi autostradali, né di multe e sanzioni nonchè di potersi muovere senza copertura assicurativa.

Le indagini

L’attività d’indagine è stata condotta mediante l’utilizzo delle banche dati in uso alla finanza e attraverso l’esame della documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni locali effettuate nelle abitazioni degli indagati.
Allo stato attuale, relativamente alle auto fittiziamente intestate ai soggetti prestanome, è stata quantificata, una fraudolenta sottrazione del pagamento dell’Ipt pari a circa 120.000 euro e a titolo di sottrazione al pagamento del bollo auto per ulteriori 120.000 euro.

Si è proceduto pure per la cancellazione d’ufficio al Pra di  370 auto, dislocati in diverse regioni del nord Italia, ai sensi del codice della strada, in modo tale da impedire l’utilizzo delle macchine e quindi la commissione di ulteriori illeciti con gli stessi.

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