Una psicologa in corsia al Del Ponte per affrontare i disagi dei piccoli pazienti

VARESE – Prevenire il disagio psicologico di bambini e adolescenti. Con questo obiettivo la Fondazione Il Ponte del Sorriso “porta” uno psicologo nel reparto di Pediatria del presidio ospedaliero di Varese.

Lo psicologo in corsia al Del Ponte

Un nuovo progetto finanziato dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso porterà un’altra importante figura professionale nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Filippo del Ponte, diretto dal professore Massimo Agosti: oltre alle educatrici, è in arrivo, infatti, la psicologa Annalisa Banella.

«Da anni ormai si parla di incremento costante e significativo del malessere psicologico di preadolescenti e adolescenti – spiega Agosti – Anche a causa della pandemia, questo disagio sembra essere decisamente aumentato, portando un grade numero di ragazzi a manifestare vere e proprie forme di psicopatologia: dall’ansia alla depressione, ai disturbi alimentari e del sonno, ad atti di autolesionismo fino a tentativi di suicidio. In questa cornice occorre intercettare precocemente le svariate forme di disagio psicologico per intervenire tempestivamente fornendo l’ascolto e il supporto per tentare di prevenire l’insorgere di vere e proprie psicopatologie. Grazie alla sensibilità de Il Ponte del Sorriso che ha voluto sostenere questa importante iniziativa». 

Il progetto

Il progetto prevede la somministrazione di questionari validati ai ragazzi e ai genitori, consentendo così di individuare fragilità, malesseri di minor entità e situazioni a rischio. In collaborazione con le educatrici verranno poi strutturati interventi ad hoc.

Il Ponte del Sorriso da sempre garantisce, infatti, la presenza di educatori professionali nei reparti pediatrici e in Neuropsichiatria Infantile, che impostano ogni giorno attività educative mirate per aiutare i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie ad affrontare la malattia ed il ricovero. «Già da diversi anni noi pediatri avvertiamo il bisogno di avere in reparto una figura in grado di dare uno sguardo diverso e complementare ai nostri piccoli e grandi pazienti – spiega la dottoressa Chiara Luini, prima sostenitrice del progetto – Negli ultimi due anni è aumentato progressivamente il bisogno dei pazienti stessi, soprattutto pre-adolescenti e adolescenti, di ottenere questo sguardo. Quando la dottoressa Banella mi ha parlato della sua esperienza al Bambino Gesù di Roma e del suo progetto pensato per il nostro reparto ho subito capito che si trattava dell’occasione giusta per iniziare questo percorso di miglioramento della cura offerta ai nostri pazienti e ho trovato subito entusiasti il professor Agosti ed Emanuela Crivellaro. Così siamo partiti». 

La voce della Fondazione

«I disagi prodotti nei bambini e negli adolescenti dalla pandemia fanno sempre più sentire il loro peso – dichiara Emanuela Crivellaro, presidente de Il Ponte del Sorriso – Rilevarli e agire di conseguenza serve a prevenire danni futuri. In linea con la nostra mission, il progetto rientra quindi nell’ottica di una presa in carico globale, che non si limita a curare la malattia clinica. Psicologa ed educatrici, infatti, lavoreranno in team, occupandosi della sfera relazionale ed emozionale dei minori che non rimane a casa, ma entra in ospedale con loro. Non viene, infatti, ricoverata una patologia, ma una persona nella sua interezza». Infine la raccolta e l’analisi dei dati che emergeranno grazie allo screening sistematico, permetterà di realizzare uno studio di ricerca sugli effetti della pandemia nei giovani e le ripercussioni che ne derivano nei preadolescenti e adolescenti del territorio varesino.