Varese, la Valigeria Ambrosetti attaccata dagli hacker russi. «Anche noi in guerra»

VARESEIl sito della Valigeria Ambrosetti, storica boutique varesina, è stato preso di mira nella notte tra giovedì e venerdì dagli hacker russi. A raccontarlo è il titolare Paolo Ambrosetti. «Forse non lo sai, ma se hai un e-commerce siamo anche noi in guerra»: queste le parole che ha affidato ad uno sfogo pubblicato sui social. Il suo portale è stato attaccato insieme ad altri grandi siti di commercio online, presi a simbolo dell’occidente in un conflitto che è anche digitale.

Sito “bombardato”

Paolo Ambrosetti ha raccontato questa mattina, 4 marzo, sul suo profilo Facebook la disavventura notturna che ha riguardato il sito del suo negozio. «A causa della guerra tra Ucraina e Russia, questi ultimi stanno facendo pesanti attacchi informatici ai siti occidentali e in particolare ecommerce. Come accaduto per tanti altri, questa notte il sito di Valigeria Ambrosetti è stato “bombardato” di accessi in continuazione, con la ferma intenzione di bloccarlo ed eliminarlo. I media danno giustamente più risalto alle vicende dal fronte ucraino, ma non crediate che questa guerra non ci tocchi dal punto di vista economico, anzi!». Il sito della Valigeria Ambrosetti è in “buona compagnia”: gli attacchi degli hacker riguardano in queste ore anche celebri shop online come Zalando, Yoox e Amazon.

Non è il primo attacco

«Se veniamo presi di mira se non altro vuol dire che il nostro sito funziona bene»: cerca di prenderla con filosofia Ambrosetti, che svela che non è il primo attacco subito dal portale della valigeria. «Negli anni il nostro sito è cresciuto tanto: abbiamo all’incirca 50mila accessi giornalieri. Avevamo già subito vari attacchi hacker: per questo grazie ai tecnici che ci seguono ci eravamo strutturati per essere più protetti». Ma quello della scorsa notte è stato un vero “bombardamento digitale”: il sito è stato massacrato di ingressi con l’obiettivo di farlo andare in “down”. Un problema non da poco per un’attività come quella varesina che da tempo punta molto sul commercio online.

Matrice russa

«Se un sito di e-commerce non è visibile il cliente non ci trova e si rischia una perdita di credibilità – sottolinea Ambrosetti – veniamo presi di mira come ripicca verso il mondo occidentale». A conferma della provenienza russa degli attacchi ci sono i dati della geolocalizzazione del sito (nella foto), da cui emerge senza dubbi che le minacce sono giunte proprio dalla Russia. Una guerra anche digitale dunque, che colpisce obiettivi europei come nel caso del negozio varesino. «Nel nostro sito non abbiamo solo prodotti, ma anche tanti contenuti utili dedicati alla cura di borse e trolley: tanto del nostro traffico arriva anche da lì ed è importante che il sito funzioni sempre bene».