Vasche chiuse per lavori e corsi sospesi, la protesta alla piscina Manara di Busto

BUSTO ARSIZIO – Piscina per bambini e vasca da 25 metri chiuse da un mese per manutenzione alla Manara di Busto. «Figli arrabbiati e senza possibilità di fare sport e soldi spesi per un servizio che non si sa quando si potrà utilizzare» la protesta di un genitore di due bimbi di uno e quattro anni, iscritti ai corsi di nuoto proposti da Forus, il gestore dell’impianto di Busto Arsizio. Dopo due anni di lockdown per il Covid, con le attività delle piscine chiuse o fortemente limitate, vorrebbero solo poter tornare in acqua a divertirsi, ma non possono farlo.

Papà arrabbiato

Perché, racconta il papà Michele Tacchi, «la piscina piccola per i bimbi e la vasca da 25 metri sono state chiuse improvvisamente “per manutenzione” a inizio aprile. Peccato che i soldi delle rette di aprile e maggio dei corsi dei miei figli siano state incassate correttamente e che ci rimettono proprio loro, i più piccoli che già hanno avuto a che fare con i lockdown del Covid». Un disservizio non da poco per un genitore: il bambino più piccolo si è visto sospendere il corso dalla seconda lezione di aprile, mentre quello più grandicello è stato portato nella vasca olimpionica da 50 metri, non proprio l’ideale per chi sta ancora imparando a nuotare.

La protesta per i disservizi

«In segreteria dicono che “manca un pezzo” e che “recupereranno le lezioni perse non appena riapriranno” – racconta Michele Tacchi – peccato che di settimana in settimana le promesse vengono rinnovate, i corsi rimangono sospesi a tempo indeterminato e hanno rifiutato di restituirmi quanto pagato. E in segreteria non sono nemmeno in grado di dire quale sia il pezzo mancante, se la manutenzione fosse programmata o straordinaria. Zero trasparenza nei confronti degli utenti». Con il risultato che un papà si trova, da un lato, con i figli arrabbiati e senza sport, e dall’altro con «i soldi spesi per un servizio che non si sa quando riaprirà».

I disagi della nuova gestione

Una spina, ma non l’unica, sulla gestione “spagnola” di Forus, che nemmeno un anno fa ha raccolto da Sport Management il testimone della gestione dell’impianto natatorio di via Manara, con tutte le difficoltà legate alle restrizioni Covid che hanno colpito il settore delle piscine, mietendo vittime illustri anche sul nostro territorio. Tra gli utenti del nuoto libero, infatti, c’è chi non gradisce l’affollamento nella vasca da 50 metri, l’unica in questo momento disponibile, né tantomeno alcuni disagi generalizzati che vengono denunciati anche sui social, dal «freddo» dell’acqua in vasca e degli spogliatoi ai phon che «a volte vanno portati da casa e a volte non sono utilizzabili». Lamentele a cui Forus risponde così: «Se doveste avere problemi all’interno dei nostri impianti potete sempre fare riferimento alla segreteria della struttura o chiedere un incontro con il relativo capo area».

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