BUSTO ARSIZIO – «Dopo tutti questi anni il fallimento della strategia dell’amministrazione sull’ex palaghiaccio o Campus è evidente. Lo dimostra lo scheletro che è ancora lì». Valentina Verga, consigliere comunale del Pd a Busto e da poco anche vicepresidente della Provincia di Varese, parte all’attacco della giunta Antonelli all’indomani dell’arresto di Stefano Perboni, già “dominus” dell’operazione del Campus sportivo di Beata Giuliana, che avrebbe dovuto chiudere per sempre l’annosa vicenda del mai completato palaghiaccio di via Minghetti.
«Il Campus? Un fallimento»
La vicenda giudiziaria che ha travolta la Noka, poi Noka Service, la società che aveva avviato l’operazione di project financing per il Campus, è per Verga l’«ennesima tegola sul povero palaghiaccio o Campus che dir si voglia. A distanza di oltre quattro anni dal fallimento del tentativo di cordata per realizzare il fantomatico Campus di Beata Giuliana, sentiamo ancora parlare nella cronaca giudiziaria di quei personaggi e della Noka Srl. Nel frattempo sono miseramente falliti anche tutti i successivi tentativi di trovare nuovi interlocutori interessati e tutti i bandi sono andati deserti con buona pace della Pro Patria Ginnastica che ormai ha perso come tutti noi ogni speranza di poter avere un luogo dignitoso dove allenarsi».
«Cantieri al palo»
La consigliera Dem ricorda «l’intervento, di non più di un mese fa, del patron della Pro Patria Bustese Sportiva Rosario Vadalà che chiedeva finalmente lumi sulla sorte del palaginnastica troppe volte promesso e mai realizzato» e non sembra nutrire troppa fiducia sulla conclusione dell’operazione finanziata con i fondi PNRR. «Ora vedremo la procedura negoziata come andrà a finire ma dopo tutti questi anni crediamo che il fallimento della strategia dell’amministrazione sia a tutti evidente – sottolinea Valentina Verga – non possiamo accettare che da un lato rimanga in essere uno scheletro di manufatto che non ha più alcun significato e dall’altro non venga riqualificata un’area importante che avrebbe potuto essere utilizzata da una realtà sportiva cittadina che ne ha bisogno. Questo è l’esempio forse problematico di una serie di cantieri che sono purtroppo al palo e di una pianificazione strategica completamente da rivedere».