Busto: arrestato Perboni, dominus del fantomatico Campus di Beata Giuliana

Campus Beata Giuliana foto aerea

BUSTO ARSIZIO – E’ la Noka srl la società al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Varese, coordinata dalla Procura di Busto, che ha portato all’esecuzione di una misura di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale bustocco a carico di Stefano Perboni, imprenditore besnatese classe 1960 attualmente ai domiciliari. Perboni è persona conosciuta a Busto Arsizio per essere stato il dominus (l’uomo di raccordo delle aziende private) del mega progetto del Campus di Beata Giuliana. Un sogno che dal pasticcio in consiglio comunale, quello del giallo della Noka fallita, si è trasformato via via in chimera.

MIster Noka e l’olandese

Perboni era l’amministratore di fatto delle società coinvolte: il Gip ha applicato la misura cautelare considerando l’imprenditore in grado di reiterare il reato. Con lui è indagato a piede libero il socio olandese, Thomas Hendrik Bert Lubbers, classe ’83, al quale le società erano intestate nonostante gli inquirenti considerino Perboni il vero dominus del sistema aziendale.

Per l’olandese il Gip non ha ritenuto di applicare la misura di custodia non sussistendo pericolo di fuga, reiterazione del reato o inquinamento probatorio. L’accusa è di bancarotta fraudolenta. L’inchiesta ha preso l’avvio dal fallimento della Noka srl decretato nel 2019 dal Tribunale di Busto.

E’ stato il curatore fallimentare a notare delle “stranezze” e a comunicarle agli inquirenti. Secondo quanto ricostruito dai militari delle Fiamme Gialle con un’indagine certosina il “piano” fraudolento avrebbe iniziato a prendere forma nel 2017. Quando la Noka srl, azienda attiva nella realizzazione e commercializzazione di progetti in campo energetico con sede a Besnate, avrebbe incontrato le prime difficoltà economiche.

Le scatole cinesi

L’ipotesi accusatoria verte su un “gioco” di scatole cinesi. In sintesi viene creata una Good Company, la Noka Service srl, sempre riconducibile agli indagati, nella quale vengono trasferiti beni, crediti e commesse della Noka srl che, così spolpata, questo dicono gli inquirenti, viene lasciata fallire con danno per i creditori. Non solo, sempre secondo le risultanze di indagine, Noka srl non avrebbe versato il dovuto all’erario incassando anche un finanziamento pubblico mai restituito e “modificando” la documentazione contabile al fine di nascondere l’operazione.

Perboni, come detto, è stato anche il dominus del Campus di Beata Giuliana tentando il “colpaccio” del project financing , progetto che dai 20 milioni iniziali e lievitato fino a raddoppiarli, operazione poi non andata a buon fine. Nell’ordinanza che ha portato all’arresto dell’imprenditore non si fa cenno al Campus bustocco che non è, ne è mai stato, oggetto di indagine. Si cita invece, in qualità di parte offesa, la Isol System, società con sede a Milano che aveva preso in carico il progetto. La Isol System ha presentato un esposto contro Noka Service per il mancato pagamento di lavori per un valore di circa 319mila euro eseguiti in subappalto. Il committente (il centro commerciale Il Faro) aveva già versato il dovuto a Noka Service che però non ha onorato il pagamento con Isol System.