Jazz, blues, classica: la musica anima l’estate a Vergiate. «È per la gente»

vergiate musica estate

VERGIATE –La musica per la gente, la gente per la musica“. Ha l’aria di essere uno slogan, ma è più una scommessa vinta per il vicesindaco Antonella Paccini. “Vergiate in classica” è ormai un appuntamento fisso in paese, nato dieci anni fa come un ulteriore incentivo alla cultura, per attrarre sempre più appassionati a un mondo che ha così tanto da raccontare. E che oggi è diventato un vero e proprio marchio vergiatese. La rassegna di quest’anno è partita sulle note del jazz, il 26 maggio, ma ha un calendario che include i grandi brani della lirica, della classica – appunto – e del blues.

Le tappe

«Siamo partiti in sordina, nel 2013, con il direttore artistico Roberto Bacchini e oggi siamo già alla decima edizione», dice Paccini. «Questo vuol dire che la manifestazione ha avuto successo. Si tratta di un’iniziativa che piace e che ha ampliato l’offerta musicale a Vergiate». Infatti, aggiunge, «venendo a conoscenza di questa sensibilità, anche altri enti esterni sono venuti qui per organizzare concerti». Ma vuol dire anche che la musica è riuscita ad affrontare le difficoltà della pandemia, quando – negli ultimi due anni – in estate sono stati organizzati eventi nei momenti di libertà concessi. Ora un nuovo capitolo: ad aprire le danze è stata la Fpe Ensemble con il suo fusion made in Italy. La prossima tappa è prevista per il 9 giugno, con “La voce della fisarmonica – autobiografia sonora di una vecchia signora“. Il 23 giugno sarà l’occasione del “Giro del mondo attraverso la lirica“. Mentre il 30 giugno il palco sarà dedicato a “Sacra, profana e popolare: musica che parla d’amore“, col coro polifonico Harmonia.

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La musica a Vergiate

«Abbiamo sempre cercato di spaziare in generi diversi, con concerti da intenditore anche», racconta. Il riferimento va alla musica da camera, con gli omaggi ai più grandi nomi della storia: Bach, Beethoven e Mozart. Solo per citare alcuni dei più noti. Ma anche proposte più di nicchia, con serate a suon di fisarmoniche, ottoni e ocarine e gli strumenti medievali. Fino al blues nella splendida cornice del lago di Corgeno. Insomma, non manca nulla. Una panoramica che valorizza ulteriormente quel sogno che l’amministrazione di Daniele Parrino sta portando avanti, ovvero il progetto del teatro: «La nostra musica crea interesse e vogliamo che continui. Speriamo in un luogo adeguato che possa offrire quest’arte tutto l’anno».

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