«Via dalle strade di Legnano il nome di chi sostenne il fascismo»

legnano borsani comitato antifascista

LEGNANO – Nell’approssimarsi del 27 Gennaio rinnoviamo la memoria della Shoah e dei milioni di vittime che essa produsse nel cuore dell’Europa. Un folle progetto, la “soluzione finale”, reso possibile anche dal millenario antisemitismo che covava nei recessi della coscienza europea, risvegliato dalla ubriacatura di nazionalismo suprematista che condusse alla seconda guerra mondiale.

Ancora la guerra segna i nostri giorni, con il moltiplicarsi e l’estendersi dei conflitti, alimentati da una lotta senza quartiere per la supremazia e il controllo globale in un mondo sempre più diseguale, e drammaticamente segnati da una progressiva erosione dei limiti imposti dal diritto internazionale oltre che di ogni principio di umanità.

Perché fare memoria della Shoah

La memoria dell’abisso deve essere un monito: quello che è accaduto può accadere ancora, sta già accadendo. Oggi come allora, interi popoli rischiano di essere cancellati dalla Storia. Oggi come allora, la disumanizzazione del “nemico” diventa funzionale all’assolvimento delle coscienze, un alibi all’indifferenza e all’inazione contro l’ingiustizia.

Per noi italiani, fare memoria della Shoah deve significare anche non dimenticare le responsabilità e il ruolo che ebbe il regime fascista nella persecuzione, nella deportazione e nella morte di tanti cittadini italiani di religione ebraica. Deve chiamarci a impedire che gli epigoni di quel regime tornino a demolire i princìpi di libertà, giustizia e pace scolpiti nella Costituzione conquistata col sangue di tutti i partigiani. Cancellare dalla toponomastica cittadina il nome di chi del fascismo fu ardente sostenitore sarebbe già un primo doveroso segno.

Rifondazione Comunista, Circolo di Legnano

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