Viabilità al collasso attorno a Malpensa. I sindaci chiedono un nuovo Piano d’Area

castelli presidente sea

MALPENSA – Strade congestionate attorno allo scalo, la nuova ferrovia tra gli obiettivi di  Regione Lombardia, l’espansione della Cargo city prevista nel nuovo Masterplan. Per regolare – e governare – la seconda vita di Malpensa 2000, un aeroporto che a vent’anni di distanza dalla inaugurazione ora sta crescendo nel numero di passeggeri come mai prima d’ora, i nove sindaci del Cuv (Somma, Lonate, Ferno, Golasecca, Arsago, Samarate, Cardano, Casorate e Vizzola) hanno deciso di chiedere ufficialmente a Regione Lombardia la riapertura del Piano territoriale d’area Malpensa. La proposta è contenuta in una lettera ufficiale (ultimata nell’ultima riunione del Cuv che si è tenuta nei giorni scorsi) che verrà presentata la prossima settimana in conferenza stampa.

Il Piano territoriale d’area Malpensa è scaduto

Il Piano territoriale d’area Malpensa fu approvato da Regione Lombardia nel 1999 e riaggiornato nel 2007. Conteneva una serie di “norme speciali per l’aerostazione intercontinentale Malpensa 2000”. Era lo strumento di programmazione e di coordinamento delle strategie per lo sviluppo economico-sociale e la valorizzazione ambientale dell’intorno aeroportuale, ovvero un elenco di tutte le azioni di carattere ambientale, delle opere riguardanti l’accessibilità e degli interventi di trasformazione necessari affinché il territorio si trovasse pronto a ospitare quel colosso di cemento chiamato Terminal 1. A rileggere oggi quell’elenco, in particolare nella sezione dedicata alle opere infrastrutturali, è un’accozzaglia di promesse non mantenute e di sogni irrealizzati. Perché nel frattempo è scaduto e la superstrada 336, soltanto per citare il caso più eclatante, ormai è al collasso. Oltretutto, con l’espansione della Cargo city, il numero di mezzi pesanti in transito nei Comuni attorno all’aeroporto è destinato ad aumentare notevolmente.

Le opere incompiute

Il Piano d’area Malpensa conteneva una serie di opere ritenute necessarie vent’anni fa per il regolare funzionamento dell’aeroporto. A maggior ragione diventano fondamentali ora che Malpensa ha raggiunto, e supererà nel corso del 2018, il suo record storico di passeggeri. Eccezion fatta per la Boffalora (inaugurata comunque con grande ritardo), la Sp 28 di Cardano/Samarate, il potenziamento della stazione Ferno-Lonate e la Sp 19 da Legnano a Gorla, a rileggerlo oggi il Piano d’area Malpensa è un elenco di promesse disattese. E’rimasta sulla carta, per esempio, la tangenziale di Somma, con annessa bretella che dal casello di Besnate e passando per Arsago avrebbe collegato Malpensa con l’A8/E62. Stesso discorso per la bretella di Gallarate (anche se qualcosa si sta muovendo su questo fronte proprio negli ultimi mesi), per la variante al Sempione Rho-Gallarate, per la nuova SS341 da Gallarate a Vanzaghello (intersezione con raccordo Malpensa A4), per la variante di Samarate nonché per la famosa tangenziale ovest di Gallarate, ovvero il collegamento Besnate-Cardano.

Piano area malpensa – MALPENSA24