«Viale Borri a 4 corsie»: a Busto comitato contro il polo commerciale di Castellanza

CASTELLANZA – Da Busto Arsizio un comitato civico alza la voce contro il polo commerciale all’ex Mostra del Tessile di Castellanza. Chiedendo interventi per mitigare l’impatto viabilistico dell’insediamento, in particolare il raddoppio del viale Borri e una complanare per l’ingresso e l’uscita dal nuovo complesso, ma anche contestando la «artificiosa divisione in due comparti indipendenti» che consente di evitare la procedura di autorizzazione delle grandi strutture di vendita.

Viabilità: pollice verso

Il comitato civico di viale Borri nasce a Busto Arsizio perché «l’insediamento avrà un notevole impatto viabilistico specialmente nel traffico locale proveniente dal territorio di Busto Arsizio che scorre sul viale in quanto esistono molti esercizi commerciali che hanno gli ingressi lungo tale arteria». Una contestazione nei confronti dello studio viabilistico, che ha recentemente definito «sostenibile» l’impatto del nuovo polo con tre supermercati e quattro ristoranti, sulla base delle analisi sul traffico esistente e stimato. Anche il Comune di Busto, con un’osservazione, aveva invocato interventi di mitigazione viabilistica.

Le soluzioni del comitato

Nell’osservazione presentata al Comune di Castellanza si propone, da un lato, di «ampliare la sede stradale di viale Borri lungo il tratto adiacente il comparto in questione realizzando quattro corsie che partono dalla rotatoria dell’Esselunga fin dove è possibile realizzarle lungo viale Borri sul territorio di Castellanza», dall’altro di «realizzare una complanare» che dalla rotatoria dell’Esselunga porti all’ingresso e uscita del comparto commerciale fino all’incrocio di via Azimonti «così svincolando in parte il traffico veloce sul viale Borri e rendendolo più scorrevole».

Un comparto o due?

Il comitato critica anche la suddivisione dell’intervento in due distinti edifici commerciali, che evita le complesse procedure per le strutture di superficie superiore a 2500 metri quadrati: «Dal progetto si evince che hanno un solo ingresso su viale Piemonte – si legge nell’osservazione – la loro indipendenza risulta essere progettata in modo artificioso». Nel mirino anche la collocazione del verde, che per il comitato andrebbe «compattato su un unico spazio, ricongiungendolo con l’area a verde attrezzato del Comune per avere una consistenza adeguata e fruibile per i cittadini».

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