VISTO&RIVISTO Inaspettato e intrigante viaggio nel deserto dell’anima

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di Andrea Minchella

VISTO

THE FORGIVEN, di John Michael McDonagh (Stati Uniti- Regno Unito 2021, 117 min.).

A dieci anni dall’uscita del romanzo “Nella Polvere” di Lawrence Osborne, il bravo regista Irlandese McDonagh decide di realizzarne una pellicola originale ed enigmatica. “The Forgiven” è un inatteso e salvifico film di mezza estate. Salvifico perché la distribuzione cinematografica italiana estiva, dopo qualche anno in cui sembrava dare segnali di vita, sembra essere tornata a distribuire poco o solamente i “totalizzanti” film della Marvel e co. Complice il Covid, probabilmente, la diffusione di film durante l’estate inizia ad accusare di nuovo una patologica ed ingiustificata assenza di titoli. Quindi scoprire per caso questo “The Forgiven” sembra come ricevere una boccata d’ossigeno a chi vuole, non solo d’inverno, recarsi al cinema per partecipare ad uno degli ultimi momenti di “condivisione civile” che è rimasta all’umanità.

Il film è ben scritto, dallo stesso regista, e realizzato in maniera forse un po’ manieristica ma certamente con una qualità descrittiva e scenografica “da manuale”. La storia apparentemente semplice, descritta nel bel romanzo di Osborne, diventa qui una sottile linea narrativa che tiene uniti tutti i personaggi che ruotano attorno al vero ed unico protagonista interpretato da un bravissimo e pacato Ralph Fiennes. L’Inglese David Henninger, Fiennes, con la bellissima moglie Jo, una più sbiadita del soliito Jessica Chastain, si recano nel deserto del Marocco per raggiungere una festa nella villa sontuosa del loro amico Richard. Un incidente durante il tragitto cambierà per sempre il destino della loro permanenza nel deserto e delle loro esistenze.

Da quel drammatico evento scaturiranno conseguenze inaspettate per i due coniugi e per le loro apparentemente tranquille vite da borghesi europei. La storia che prende una forma sempre più complessa e articolata durante la narrazione diventa la colonna portante della pellicola di McDonagh. La tensione si affianca alla descrizione asciutta e distante del cinismo di David e della sua trasformazione durante la permanenza in Marocco. Il lutto che causerà con la sua disattenzione “alcolica” lo trasformerà in un uomo nuovo. Solo la capacità attoriale di un gigante come Fiennes poteva cristallizzare perfettamente una trasformazione dell’anima così sostanziale in un tempo così breve.

La pellicola è un incalzante e magnetico “thriller-drama” che richiama la grammatica di maestri della regia come Alfred Hitchcock, Brian De Palma o Alan Parker. Il viaggio del protagonista verso la famiglia a cui ha provocato una perdita tanto grave, mentre la moglie rimane a divertirsi nella gigantesca tenuta del ricco Richard, diventa un viaggio verso il perdono e la redenzione. L’analisi che viene fatta sui danni culturali e sociali del colonialismo europeo in quelle zone è chiara, sincera ed elaborata in maniera originale.

Tutti gli attori danno un apporto prezioso alla genesi di questo bel film. Alla base una sceneggiatura scritta bene che riesce a plasmare le dinamiche, a volte criptiche, che si creano tra i personaggi.

La grandezza e l’immensità del deserto dove la vicenda si svolge diventa lo specchio della sproporzionata ampiezza dell’anima di un uomo, cinico e troppo distratto, che troverà dentro di sé la forza dell’umiltà e della vergogna.

Un film, dunque, da cercare con un po’ di sacrificio a causa di una distribuzione scarna e discontinua. Un film la cui costruzione dovrebbe essere studiata nelle scuole di cinema poiché senza esagerate manie di grandezze il bravo regista irlandese riesce a confezionare un’opera completa, ben scandita e sorprendentemente ipnotica.

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RIVISTO

DUE VOLTI DI GENNAIO, di Hossein Amini (The Two Faces of January Stati Uniti- Regno Unito- Francia 2014, 96 min.).

Un piccolo capolavoro che rimanda al cinema di qualità del passato. Tratto da un romanzo della giallista Patricia Highsmith, questo primo film da regista di Amini è un accurato e raffinato intrigo che vede protagonisti i coniugi americani Chester e Colette MacFarland, due potenti Mortensen e Dust, in vacanza in Grecia dove si imbattano nell’imbroglione Rydal Keener, un magnetico Oscar Isaac, e si ritrovano coinvolti in una storia articolata che fa emergere il passato oscuro di tutti i protagonisti. Opera ben fatta che vale la pena ricercare per gustarsi due ore di puro cinema.

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