Vuelta nel caos: pioggia, cadute, confusione. Alla fine spinta Kron

ciclismo vuelta piccolo

In un piovoso Montjuic Andreas Kron vince la seconda tappa (la prima in linea, da 182 chilometri) della Vuelta a España 2023 e può dedicare un bel successo al recentemente scomparso Tijl De Decker. Il danese della Lotto Dstiny precede un gruppetto d’inseguitori, regolato da Kaden Groves (Alpecin Deceuninck) appena davanti ad Andrea Vendrame (Ag2r Citroen) terzo e Andrea Bagioli (Soudal QuickStep) quarto.

La maglia rossa passa da un… lombardo all’altro: Lorenzo Milesi la perde per colpa di una caduta, Andrea Piccolo (nella foto) se la guadagna grazie alla sua intraprendenza e resilienza, e alla decisione della giuria, causa maltempo imperante e “nervi tesi” sulla sicurezza, di prendere i tempi per la classifica a 9 chilometri dal traguardo.

Partiti da una piovosa Matarò, sulla costa catalana, i 175 corridori in gara (Laurens de Plus si è rotto l’anca nelle prime battute della cronosquadre “crepuscolare” di ieri) hanno immediatamente affrontato la scalatina del Sant Bartomeu: uno scatenato Matteo Sobrero (Jayco AlUla) si è portato in fuga Andrea Piccolo (EF), Javier Romo (Astana) e Joel Nicolau (Caja Rural Seguros) ai quali, nella discesa successiva, si è aggiunto Jetse Bol (Burgos).

Transitata anche dal circuito motoristico di Montmelò (dove domenica prossima si disputerà il Gran Premio di MotoGP) e da Parets del Valles, paese natale di Purito Rodriguez, la gara è salita sul lungo ma pedalabile Coll d’Estenalles, dove Sobrero ha preso d’infilata Romo e si è messo indosso la maglia a pois. Il gruppo intanto ha controllato la situazione continuato a fare elastico a cavallo dei due minuti di distacco.

Tra cadute sul bagnato e diverse forature, con diversi uomini (compresi big come Vingegaard ed Evenepoel) costretti a forzare per rientrare nel plotone, e il promettente scozzese della DSM Oscar Onley costretto a ritirarsi, la corsa ha affrontato un paio di strappi non categorizzati sotto la “benedizione” del monastero di Montserrat. In discesa Bol e Nicolau hanno perso contatto, dunque a far rotta su Barcellona al comando sono stati Sobrero, Piccolo e Romo.

Il terzetto è stato oltretutto agevolato da altre scivolate sull’asfalto umido, tra cui quella di Primoz Roglic, che hanno indotto alcuni top team (plateali soprattutto i gesti di Dylan Van Baarle e Jonas Vingegaard) a fare la voce grossa e “costringere” i colleghi a non tirare l’inseguimento. La DSM però aveva una leadership generale da difendere e, complice una Ineos Grenadiers bendisposta a inseguire, il ritmo è ripreso: a una ventina di chilometri dall’arrivo, però, l’ennesimo patatrac multiplo ha costretto Milesi non ad abbandonare la contesa, ma comunque a dover rinunciare alle velleità di difesa.

Entrando in città, l’animatore di giornata Sobrero si rialza e lascia Piccolo e Romo transitare all’eccezionale neutralizzazione dei -9km con un margine sufficiente per garantir loro primo e secondo posto in classifica. Soddisfatti e stremati, i due si fanno riassorbire e, nei sinuosi cinque chilometri finali, è spettacolo per la vittoria di tappa: sul muro del Castell (-4km) a forzare è la Groupama FDJ di Romain Gregoire, a sorvegliare attentamente la situazione è Romain Bardet, ad attaccare è Remy Rochas della Cofidis, ma è Andreas Kron a piazzare il contropiede decisivo e mantenere il buco dietro a sé sullo scendi-sali che porta sul Passeig Olimpic. Quarta affermazione in carriera per Kron, che non esultava da due anni: è lui ora la maglia verde.

Oggi si salirà per davvero, approdando nel vicino Principato di Andorra.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.i

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