Il 4 Novembre a Varese nel ricordo di 105 anni fa e per fermare le nuove guerre

4 novembre varese

VARESE – Innanzitutto il ricordo del passato, a 105 anni dalla battaglia di Vittorio Veneto, l’ultimo scontro armato tra Italia e Impero austroungarico nel corso della Prima Guerra Mondiale. Ma anche un pensiero rivolto al presente, con i conflitti che preoccupano il mondo occidentale, dalla situazione dell’Ucraina già al centro della commemorazione di un anno fa fino al Medio Oriente che rischia una vera e propria escalation. C’è tutto questo nelle celebrazioni del 4 Novembre che si sono svolte oggi a Varese (qui sotto il video riassunto della mattinata).


Cerimonia in piazza San Vittore

La cerimonia in occasione del Giorno dell’unità nazionale e giornata delle forze armate è stata promossa da Comune di Varese, Prefettura di Varese, Provincia di Varese e Comitato provinciale della Confederazione associazioni combattentistiche, d’arma e partigiane. Schierati in piazza San Vittore i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni. Per le istituzioni presenti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il senatore Alessandro Alfieri, il presidente della Provincia Marco Magrini, il sindaco di Varese Davide Galimberti, l’assessore alla sicurezza di Busto Arsizio Salvatore Loschiavo e i consiglieri regionali Emanuele Monti e Giuseppe Licata. Quindi gli ex parlamentari Tomassini e Marantelli, il consigliere provinciale Longhini, gli assessori varesini Perusin, Laforgia, Molinari, Buzzetti, San Martino e Catalano e i consiglieri Paris e Bonoldi. Ad aprire la cerimonia l’ingresso del prefetto Salvatore Pasquariello.


105 anni dopo

Cuore della commemorazione l’intervento del docente di storia contemporanea dell’Università dell’Insubria Antonio Orecchia (nella foto sotto), che ha ricostruito il quadro storico degli avvenimenti di oltre un secolo fa. Una guerra che costò all’Italia 651mila morti, a cui si aggiungono 600mila morti a causa dell’influenza spagnola. In tutta l’Europa il numero di decessi in soli quattro anni fu superiore al totale delle guerre dei secoli precedenti. Ma il conflitto costituì anche la prima esperienza collettiva di Italia, a 50 anni dall’Unità. «Al fronte – ha ricordato Orecchia – per la prima volta si trovavano giovani provenienti da regioni diverse che parlavano dialetti differenti, che per la prima volta sventolavano la stessa bandiera».


Riportare la pace

La commemorazione è stata poi scandita dal rito dell’alzabandiera, con un enorme tricolore issato verso l’alto su un mezzo dei Vigili del fuoco. Quindi l’omaggio ai Caduti all’Arco Mera da parte delle autorità (nella foto sotto) e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte del prefetto Pasquariello. In una giornata che celebra la fine di una guerra e le forze armate inevitabile un pensiero alla complessa situazione internazionale. «Un momento molto difficile nel quale tutti quanti dobbiamo impegnarci per riportare la pace – ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana – ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare le nostre forze armate che ci consentono di vivere con maggior tranquillità». Il senatore Alessandro Alfieri ha ricordato il lavoro della Difesa italiana, «per garantire la sicurezza del nostro continente ed evitare che quei conflitti in quelle zone tanto martoriate non abbiano un’escalation che rischia di incendiare tutto il Medio Oriente. Adesso dobbiamo lavorare per la liberazione degli ostaggi, per gli aiuti umanitari alla popolazione civile che è quella che paga il prezzo più alto e per evitare che questo conflitto vada avanti».

4 novembre varese – MALPENSA24