Insultò il sindaco di Gallarate sotto il Comune: inizia il processo in Appello

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GALLARATE – «Nazista, fascista, Comune di m…». E ancora: «…, sei un razzista di …, sindaco di …, tutti i gallaratesi sono figli di …, bastardi, razzisti di …, voglio una carrozzina nuova, mi fate schifo». Questi gli insulti rivolti al sindaco di Gallarate Andrea Cassani e a 5 agenti della polizia locale il 26 settembre 2017 da un cittadino romeno di 38 anni.

Assolto in primo grado

Insulti che avevano portato il 38enne davanti ai giudici del Tribunale di Busto Arsizio. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna due mesi e 15 giorni; il giudice monocratico Roberto Falessi aveva ritenuto non configurabili  i reati di oltraggio a pubblico ufficiale e oltraggio a corpo amministrativo contestati all’imputato assolvendolo. La stessa procura di Busto aveva impugnato la sentenza ricorrendo in Appello. E il prossimo 12 novembre il 38enne comparirà davanti ai giudici della Seconda Sezione Penale della Corte d’Appello di Milano affrontando il secondo gradi di giudizio.

Il 12 novembre in aula

Il Comune di Gallarate, rappresentato dall’avvocato Davide Brusatori, si è costituito parte civile rafforzando l’accusa. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado il giudice scrisse che «gli insulti rivolti agli interlocutori che con lui interagivano risultano essere parte dello spettacolo o della protesta, sfoghi poco lucidi e, in quanto tali, inoffensivi rispetto al prestigio e all’onore del corpo politico amministrativo rappresentato dall’amministrazione comunale». Brusatori aveva eccepito che quegli insulti nulla avevano a che vedere con la richiesta di aiuto da parte di un uomo in difficoltà (il riferimento è alla necessità di una nuova carrozzina) ma che erano mera «manifestazione eclatante di un profondo livello di inciviltà e di maleducazione e, perciò, di una precisa volontà offensiva che merita di essere perseguita e sanzionata penalmente». Un parere evidentemente condiviso dalla Procura visto il ricorso in Appello presentato dallo stesso pm. Il 12 novembre la camera di consiglio a Milano che potrebbe riformare la decisione del giudice in primo grado.

Assolto dopo aver insultato il sindaco di Gallarate. Il pm chiede l’appello

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