Busto, l’urlo dei genitori No Dad: “Giù le mani dalla scuola”. In piazza Speroni e sindaco

BUSTO ARSIZIO – Si sono presentati in 150, forse 200, in via Fratelli d’Italia di fronte al Municipio, per gridare tutta la loro rabbia per la chiusura delle scuole. “Giù le mani dalla scuola” il coro ripetuto continuamente. Genitori e nonni con i bambini, ma anche insegnanti ed educatori, che arrivano non solo da Busto Arsizio ma da tutto il territorio del sud della provincia: «Vogliamo la scuola in presenza, già prima di Pasqua» l’appello consegnato anche al sindaco Emanuele Antonelli, che si è presentato al presidio. «Aprite le scuole».

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“Giù le mani dalla scuola”

«Delusi, affranti, preoccupati, arrabbiati». Così si definiscono i genitori nelle parole dei promotori della manifestazione, che ha aderito alla mobilitazione nazionale lanciata dalla rete “Priorità alla Scuola”. «Siamo al capolinea» ammettono mamme e papà, che si presentano “armati” di cartelli e disegni fatti dagli stessi bambini. «La scuola è il nostro futuro e deve venire prima di tutto – urlano da via Fratelli d’Italia – i bambini devono essere in cima a tutto. Non esiste in nessuna galassia che aprano prima i centri commerciali, i bar, i negozi e per ultima la scuola». A Draghi si chiede un “whatever it takes”, ma per la scuola. Sfilano varie testimonianze, tra cui quelle dei bambini sui sacrifici fatti per rispettare le regole in classe e sui problemi della DAD, che «non funziona a tutti». L’emergenza Covid non dovrebbe ricadere sulle spalle delle nuove generazioni: «A noi interessa che le scuole vengano aperte quanto prima in sicurezza».

La testimonianza di “Nonno” Speroni

La prima testimonianza è stata quella di un nonno illustre, l’ex ministro e già eurodeputato della Lega Francesco Speroni, che ha ricordato le difficoltà della DAD ma anche il fatto che «a pochi chilometri da noi, in Svizzera, le scuole sono aperte e non risulta che i contagi siano aumentati». Ma la piazza era rigorosamente “bipartisan”: avvistato tra i presenti anche Elis Ferracini, che è tra i fondatori della lista “La Sinistra Chiara”, che ha già espresso solidarietà per le proteste dei genitori “no Dad”.

Antonelli porta solidarietà

Ad un certo punto al presidio è arrivato anche il sindaco Emanuele Antonelli. Accolto dagli applausi, ha espresso solidarietà ai genitori presenti, anche se ha ammesso di avere «una paura pazzesca» del virus e di non voler puntare il dito contro nessuno ai livelli più alti. Poi però quando ha sottolineato che «sarebbe meglio lasciare i ragazzi a scuola, dove sono sotto controllo, piuttosto che trovarli in giro assembrati in centro al pomeriggio», quasi a voler attribuire ai più grandicelli delle responsabilità, qualche mamma ha avuto da ridire. «Non si può dare la colpa ai ragazzi, non ne possono più di stare in casa». Ma alla fine anche Antonelli si è messo a cantare in coro “Giù le mani dalla scuola” insieme ai genitori e si è prestato a rispondere alle domande dei bambini presenti. «Non spetta al Comune decidere se riaprire le scuole – ha sottolineato il sindaco – vi chiedo solo di avere pazienza».

A Busto dilaga la rivolta dei genitori No Dad: «Ridateci la scuola in presenza»

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