Forza Italia pretende un suo “sindaco”, il centrodestra in mezzo al guado

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VARESE – Fumata grigia. Le posizioni non cambiano e ogni decisione è rinviata di un paio di settimane. Il centrodestra, riunitosi questa mattina (sabato 27 marzo) via zoom, rispetto alla posizione e alle richiesta di Forza Italia non scioglie alcuna riserva. E di fatto rimane ancora al campo delle cinque pertiche. Con la Lega che non molla, Fratelli d’Italia che ben si guarda dal mettere in discussione la ricandidatura del suo sindaco, ovvero Emanuele Antonelli e Forza Italia (che fa asse con Noi con l’Italia e Raffaele Cattaneo) che non molla di un millimetro.

Non è successo nulla. O forse sì

Ufficialmente il summit provinciale del centrodestra si aggiornerà a dopo Pasqua. Poiché le posizioni al tavolo sono rimaste le stesse e nessuno ha dichiarato ufficialmente di voler fare un passo indietro. Anche perché la richiesta di Forza Italia è chiara: un sindaco berlusconiano in una delle tre grandi città. Il problema è come soddisfare quella che anche leghisti e meloniani ritengono essere una richiesta legittima. Per farlo o il Carroccio o i “Fratelli” dovrebbero rinunciare a una candidatura già messa in campo e già lanciata. E nessuno dei due poli populisti ha intenzione di fare “il bel gesto”.

Ma Forza Italia questa volta non molla e dice di voler andare fino in fondo. Ovvero fino al rischio di dover correre in solitaria al primo turno. Posizione ribadita dai presenti alla riunione via zoom, ovvero il senatore e commissario Giacomo Caliendo, il suo vice Giuseppe Taldone e il referente degli Enti Locali Piero Galparoli.

Quindi la palla è ora nella metà campo populista. Perché è lì che bisogna tagliare se si vuol dare soddisfazione agli alleati. Ma non è facile con Andrea Pellicini in imbarazzo nel dover “piegare la testa” per ritirare la candidatura di Emanuele Antonelli (e se così fosse di perdere anche la presidenza della Provincia) e la Lega che con Stefano Gualandris non cede sui suoi (ovvero Roberto Maroni a Varese e Andrea Cassani a Gallarate), ma su Busto pare abbia lasciato intendere di voler lavarsene le mani.

Chi attende e chi ciurla nel manico

Insomma la partita si sposta a Busto. O almeno così sembra. Perché tra i partecipanti al summit, oltre ai forzisti c’erano anche Andrea Pellicini, Stefano Gualandris, Raffaele Cattaneo, Mattia Premazzi e Giacomo Cosentino, c’è chi spiffera che i giochi si potrebbero invece riaprire a Varese (“o così hanno lasciato capire”) con un eventuale passo indietro di Roberto Maroni. Il quale però, per voce di Mirko Reto, referente delle elezioni per Varese, ha già fatto sapere che andrà fino in fondo e che è pronto alla sfida con Galimberti. E se così fosse, la domanda è lecita: Forza Italia fino a quando sarà pronta ad attendere le risposte degli alleati? E Lega e Fratelli d’Italia fino a quando ciurleranno nel manico con la convinzione di “sfinire” i berlusconiani?

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