I “Fratelli” salutano il centrodestra. Nasce Fagnano tricolore, civica senza simboli

Le colonne di Fagnano Tricolore. Da sinistra: Guaglianone, Fasolino e Pigni con la "V"

FAGNANO OLONA – I Fratelli si staccano, salutano la compagnia di Forza Italia e Lega e danno vita a una lista, senza simboli di partito, che si chiamerà Fagnano Tricolore. La rottura del tradizionale schema di centrodestra era nell’aria. E a ufficializzarlo è il vicepresidente del circolo fagnanese del partito di Giorgia Meloni e consigliere comunale uscente Federico Fasolino, ora punto di riferimento del nuovo progetto civico.

Basta con le solite facce

«I fagnanesi hanno bisogno di una proposta amministrativa nuova – spiega Fasolino – Il nostro è un progetto sul quale stiamo ragionando da tempo. E di questo ne ho parlato con i vertici provinciali del partito. I quali hanno ben compreso la situazione fagnanese e anche le nostre motivazioni. Non avremo il simbolo, ma questo non era il nostro obiettivo. Vogliamo dare vita a una squadra senza partiti e fatta di persone competenti, che hanno voglia di impegnarsi per il bene di Fagnano».

Con Federico Fasolino ci saranno anche Claudia Guaglianone, ex assessore della giunta Catelli, Piera Stevenazzi, ex consigliere eletta in quota Forza Italia e poi passata con i Meloniani e il presidente del circolo fagnanese del partito Fabio Pigni. E’ ancora mistero sul nome del candidato sindaco: «Abbiamo individuato diverse figure – continua Fasolino – ma insieme stiamo facendo una serie di valutazioni».

Divorzio annunciato

Spiegare i motivi di questa scelta forte, che ovunque la si guardi azzoppa il centrodestra, vorrebbe dire riavvolgere il nastro del film andato in scena al Castello negli ultimi due anni e mezzo. Un kolossal sul perfetto harakiri di una coalizione che ha sbaragliato il campo alle urne, ma che si è rivelata un gigante dai piedi d’argilla. Minata da lotte intestine, sgambetti e dichiarazioni pubbliche incendiarie.

Due anni e mezzo durante i quali le vecchie ferite si sono riaperte e le nuove fratture sono diventate insanabili. Nel centrodestra si è così creato un clima davvero pesante. Ricomposto tra Lega e Forza Italia, ma non con Fratelli d’Italia. Tanto che quando Federico Fasolino parla del nuovo progetto è come se avesse dato “aria nuova” alle stanze politiche della coalizione locale. «Serve un vero cambiamento – continua – nelle scorse settimane Lega e Forza Italia ci hanno chiesto di mettere in lista tutte le persone che volevamo perché erano in difficoltà. Vecchia politica che noi non abbiamo accettato, tanto che non ci siamo nemmeno seduti al tavolo. Premesse sbagliate se si vuole davvero cambiare, poiché alla fine, i nomi che sono rimasti sono gli stessi di prima. Quindi? Meglio affrontare un nuovo percorso con Fagnano tricolore».

Fagnano tricolore

Il nome, Fagnano tricolore, richiama immediatamente la destra. E in particolare un’anima della destra interna a Fratelli d’Italia: quella del Circolo Tricolore del presidente Mariella Meucci, esponente varesina molto legata alle figure “repubblicane” di Daniela Santanché e Mario Mantovani. Ma – precisa Fasolino – è solo una coincidenza. Dietro questo progetto non ci sono né il circolo culturale di Meucci, né Daniela Santanché. Abbiamo i nostri valori, le nostre radici, ma corriamo liberi per dare a Fagnano un’amministrazione capace e che si metta a lavorare senza litigare sulle piccole cose»

Il tassello impazzito nel puzzle provinciale

Solo qualche giorno fa, ovvero quando i vertici provinciali del centrodestra hanno annunciato il rientro di Forza Italia a Busto, Giuseppe Taldone (vice commissario azzurro) esprimeva la sua soddisfazione per avere trovato compattezza anche a Fagnano attorno al candidato Luciano Almasio. Ma in questo momento Fagnano è politicamente “fuori controllo”. E in un momento in cui le truppe di centrodestra sono al lavoro per confermare i comuni amministrati e conquistare quelli persi al fine di ritrovare una maggioranza buona per le elezioni provinciali (che sono di secondo livello), perdere anche una battaglia potrebbe essere fatale.

A Fagnano può davvero succedere di tutto, poiché è vero che il centrodestra è spaccato, ma anche le altre compagini in lista hanno registrato perdite (il divorzio tra Siamo Fagnano e Partito Democratico) o sancito matrimoni non certo nati sotto una buona stella (quello tra Fagnano Bene Comune, Partito Democratico, grillini, Azione e Rifondazione). Insomma un quadro davvero instabile. Ma, non va dimenticato che “siamo a Fagnano, bellezza”.

Mission impossible

Sulla questione interviene il responsabile provinciale degli Enti Locali di Fratelli d’Italia, Giuseppe De Bernardi Martignoni: «La partita non è chiusa – dice – Ricordo che c’è un accordo provinciale che prevede in tutte le realtà al voto la corsa unitaria del centrodestra. E in tal senso lavorerò fino all’ultimo anche a Fagnano. Nei prossimi giorni incontrerò il gruppo che intende prendere un’altra strada per farli tornare sui proprio passi e presentare ai fagnanesi un coalizione di centrodestra unite e forte».