Sull’Etna vince Kamna, Lopez in rosa. Nibali e Dumoulin pagano dazio

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ETNA – I 1892 metri d’altitudine del rifugio Sapienza incoronano il vincitore della quarta tappa (di ritorno in Italia dopo l’avvio ungherese) del Giro 2022: come nel 2020 l’Etna premia la fuga di giornata, e ad alzare le braccia al cielo al termine dei 172 chilometri è Lennard Kamna (Bora Hansgrohe) che in tal modo peraltro strappa a Rick Zabel l’azzurro degli scalatori; mentre la nuova maglia rosa è Juan Pedro Lopez della Trek Segafredo! Sia Kamna che Lopez sono alla prima partecipazione alla Corsa Rosa.

Sul gradino più basso del podio, sia di giornata che di generale, Rein Taaramae dell’Intermarché Wanty Gobert.

LA CRONACA

Tutto un altro film rispetto alla lenta frazione di trasferimento dell’altroieri sul lago Balaton. I tentativi si susseguono fin dalla partenza di Avola e, tra una caduta nel centro storico di Noto e una in curva nelle morbide pendenze sui monti Iblei, al km 12 prende vita l’azione definitiva coi seguenti protagonisti: Mauri Vansevenant (QuickStep), Valerio Conti (Astana), Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo), Rein Taaramae (Intermarche Wanty Gobert), Lennard Kamna (Bora Hansgrohe), Gijs Leemreize (Jumbo Visma), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Stefano Oldani (Alpecin Fenix), Alexander Cataford (Israel Premier Tech), Diego Camargo (EF), Erik Fetter (Eolo Kometa), Remy Rochas e Davide Villella della Cofidis, raggiunti sette chilometri più tardi da un tenace Lilian Calmejane della Ag2r Citroen.

Mentre questi 14 uomini veleggiano a circa 8 minuti di vantaggio, con punte oltre gli 11, sulle salite e discese che portano dalla provincia di Siracusa a quella di Catania, dal gruppo (trainato soprattutto dalla Ineos e dalla Bahrain Victorious, e via via scremato dei velocisti) giunge una notizia clamorosa: vittima di un fastidio alla coscia sinistra che lo attanaglia da Budapest, si ritira Miguel Angel Lopez. Il team kazako deve dunque rivedere la sua strategia “a due punte”, dato che gli resta solo Vincenzo Nibali come uomo classifica.

Il “punto d’innesco” corrisponde al km 136, con lo sprint di Paternò conquistato da Calmejane a porre fine a qualsiasi traccia di discesa. Lungo la successiva salitina verso Biancavilla, infatti, Oldani saluta tutti e se ne va verso la solitaria del secondo traguardo volante. Solo quello, però. Nell’ascesa conclusiva da 24 chilometri al 6% verso Nicolosi, infatti, si ridisegnano quasi tutte le classifiche.

Il ritmo impresso da Narvaez, Porte, Tulett e Sivakov fa male. Perdono contatto dal gruppo il leader Mathieu Van der Poel, così come Biniam Ghirmay: i due sono al momento i principali contendenti della classifica a punti insieme a Mark Cavendish e gli altri cacciatori di tappe, con VDP a indossare il ciclamino. Abbandona direttamente la corsa Jakub Mareczko, compagno di squadra di Van der Poel e miglior italiano l’altroieri in volata sul lago Balaton. Progressivamente si staccano alcuni corridori di rilievo, tra cui Matteo Sobrero che perde la maglia bianca (la BikeExchange rimane comunque coi migliori con Simon Yates), Tom Dumoulin e Tobias Foss e proprio Nibali. Jumbo Visma e Astana assenti nel plotone principale.

Intanto, i battistrada/inseguitori si sfaldano progressivamente e hanno luogo le “fucilate” che decidono i giochi. Ai -18 Calmejane, Fetter, Camargo, Cataford, Villella, Rochas e Conti mollano la presa; ai -12 parte Juan Pedro Lopez che riprende e scavalca Oldani senza tanti complimenti; quest’ultimo ai -7 si pianta, e poco dopo fa altrettanto Leemreize; ai -6 in una stretta svolta a destra Kamna allunga la zampata che si rivelerà vincente, col solo Taaramae in grado di tener vagamente botta mentre Vansevenant e Moniquet si mantengono regolari.

Il tedesco si congiunge allo spagnolo, insieme escono dai boschi e affrontano gli ultimi duemila metri nel paesaggio vulcanico in mezzo a una folla festante. Come da più tradizionale codice cavalleresco in queste situazioni, l’uno completa l’opera andando a tagliare il traguardo da trionfatore e l’altro lo lascia fare di buon grado “accontentandosi” di piombare davanti a tutti nella classifica generale. Alle loro spalle i residui della fuga e la volata di ciò che resta del gruppo, con Richard Carapaz a lanciare un messaggio a tutti quanti: ancora siamo alle battute iniziali e godono gli outsider, ma tra i favoriti (almeno nelle frazioni in linea) la bici la mette davanti lui.

Kamna mette la propria firma al Giro dopo averla piazzata due anni fa al Tour de France, Lopez è la più giovane maglia rosa spagnola di sempre, la prima dopo un certo Alberto Contador, e concretizza un’ironia della sorte legata al cognome: per un Miguel Angel capitano designato dell’Astana che dà forfait, c’è un Juan Pedro che gioisce un po’ a sorpresa e che potrà godersi il rosa nelle prossime due giornate dedicate agli atleti veloci. Lopez sarebbe in testa pure ai giovani, allora sarà Mauri Vansevenant a “correre in bianco”.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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