BUSTO ARSIZIO – Il nuovo gruppo c’è. E chiede un’adeguata rappresentanza in giunta, ovvero due assessori. Ma non è il gruppo del sindaco. Come invece immaginava e sperava il primo cittadino. Il quale si ritrova anche la “sua” lista cancellata in sala Esagonale a Palazzo Gilardoni. Questo è quanto emerso dopo la decisiva riunione di ieri, giovedì 28 giugno, tra Emanuele Antonelli e i cinque consiglieri di maggioranza Paolo Genoni, Roberto Ghidotti, Michela Provisione, Donatella Fraschini e Alberto Armiraglio.
Non vogliamo essere considerati i sostenitori di Emanuele Antonelli – recita il comunicato dei 5 consiglieri – e neanche i suoi oppositori. Noi pensiamo che oggi sia possibile il rilancio di un’azione amministrativa, che possa dare alla città buone prospettive, buona politica e buoni amministratori rispondendo così al mandato ricevuto dai nostri elettori. Non prevediamo solo l’aspetto squisitamente legato all’attività dei consiglieri, ma creeremo occasioni di incontro anche per chi, pur non avendo ruoli amministrativi vorrà aiutarci a crescere, favorendo una partecipazione e una puntuale divulgazione ai nostri concittadini delle più importanti scelte amministrative.
Idee in Comune
Sono state necessarie più di due settimane per arrivare a comporre il “gruppone”. Due settimane di tira e molla, di tentativi di appiccicare sulla nuova formazioni consigliare etichette personali. Non andati a buon fine, poiché i cinque (chi più, chi meno) hanno sempre dichiarato di voler dare vita a un gruppo a sostegno della maggioranza e dell’amministrazione e non direttamente legato al capo del vapore. E così è stato: la lista Antonelli dopo fuoriuscite e nuove ingressi dell’ultima ora tira giù la saracinesca. E i consiglieri rimasti, insieme ad Alberto Armiraglio (che lascia il gruppo misto) hanno dato vita a “IDEE IN COMUNE (proprio scritto in maiuscolo ndr) con il Sindaco (proprio scritto in minuscolo)”. Insomma un artifizio di parole per limare le differenti vedute. Perché inutile girarci intorno il gruppo è fatto da due anime: quella vicina di Comunione e liberazione (più il pasdaran del sindaco Ghidotti) degli ex Lista Antonelli e quella di Armiraglio e Fraschini, che rappresentano Insieme e Futuro e (forse) la parte più moderata (e distante da Matteo Sabba) di Lombardia Ideale. Che ora si aspettano una consona rappresentanza in squadra come del resto dichiarano i cinque in chiusura di comunicato: «Pertanto richiediamo una adeguata rappresentanza nell’esecutivo proponendo candidature autorevoli nell’interesse della città».
Chi ha in mano le carte
La nascita del nuovo gruppo è un piccolo passo in avanti. Anche se la situazione rimpasto resta delicata. E solo nelle mani di Antonelli, il quale ha ora sul tavolo tutte le carte. E dovrà giocare la partita da mazziere. I desiderata dei partiti dicono che la Lega ha chiesto 4 assessori, Forza Italia vorrebbe mantenere l’attuale rappresentanza in giunta, Fratelli d’Italia ha espresso il desiderio di avere un ruolo nell’esecutivo e il nuovo gruppo che di assessori ne vorrebbe 2. Bisogna poi aggiungere che nella giunta Antonelli c’è anche Paola Magugliani, assessore tecnico esterno, senza riferimenti politici o civici ufficiali, spesso “rivendicata” da Busto Grande. Formazione che coltiva ancora qualche residua ambizione di avere un assessore. Insomma, assessore più o assessore meno, ci sarebbero 11 papabili per soli 7 posti. Di cui tre dovranno essere donne per rispetto delle quote rosa.
La cristalleria
Tocca quindi al sindaco sfogliare la margherita, limare le pretese, accontentare o scontentare qualcuno. Forse più di uno. E lo dovrà fare tirando fuori dal cilindro la dote che forse meno gli appartiene, ovvero l’arte della mediazione, poiché, dopo il passo indietro fatto ieri, quando davanti alla cancellazione del suo nome dal gruppo, ha fatto buon viso a cattiva sorte, il sindaco dovrebbe aver compreso che all’interno della sua maggioranza dovrà muoversi con la stessa cautela che si usa in una cristalleria.