Rotte Malpensa, la protesta dei sindaci davanti al prefetto alla vigilia del Bridge

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MALPENSA – I sindaci di Malpensa una rassicurazione l’hanno ottenuta: l’ingessatura delle rotte di decollo (con le partenze soltanto dalla pista 35Right e gli atterraggi solo sulla 35Left) durerà soltanto per i primi dieci giorni del Linate Bridge. Ma non solo. Enac ed Enav si sono presi l’impegno ad accorciare il periodo di prova se la prima fase di rodaggio dovesse dare riscontro positivo. Ciononostante i primi cittadini dell’intorno aeroportuale si sono presentati alla riunione in programma questa mattina, 26 giugno, dal prefetto Enrico Ricci appoggiando la loro fascia tricolore in segno di dissenso verso una decisione calata dall’alto all’ultimo momento, invalidando di fatto mesi di incontri e trattative.

Scrupolo di sicurezza

La scelta di bloccare l’alternanza delle piste di Malpensa nei primi dieci giorni in cui (da domani) lo scalo varesino ospiterà tutto il traffico di Linate, è stata motivata da Enac come un ulteriore scrupolo di sicurezza per la movimentazione degli aerei a terra. Non che lo scenario adottato non fosse sicuro, ma Malpensa non è Linate e c’è bisogno di un po’ di rodaggio anche per i piloti che abitualmente non volano in brughiera. Davanti al prefetto, però, Enac ed Enav si sono presi l’impegno a tentare ogni azione possibile per ridurre il periodo di prova, riportando al più presto una più equa redistribuzione del disagio. Perché nei primi dieci giorni del Bridge, con Malpensa che funzionerà ai massimi storici, il rumore degli aerei lo sentiranno soltanto gli abitanti di nord est (Arsago, Casorate, Mezzana di Somma Lombardo, Cardano, Gallarate), mentre a nordovest (Somma Bassa, Golasecca, Sesto e i piemontesi) potranno riposarsi le orecchie.

Sostenibilità e credibilità

Il dissenso dei sindaci, hanno reso noto all’uscita Stefano Bellaria (Somma) e Claudio Ventimiglia (Golasecca) è stato spiegato in termini di sostenibilità e credibilità. «Sostenibilità perché una sola fetta di territorio si trova a dover subire un improvviso aumento dei movimenti aerei pari al 40 per cento. E di credibilità: nostra, nei confronti dei cittadini che rappresentiamo, e dell’intero tavolo istituzionale di Malpensa, che senza preavviso si trova costretto a subire scelte calate dall’Enac di Roma. Cosa stiamo qui a fare se poi le decisioni le prendono altri? Appoggiare la fascia tricolore sul tavolo davanti al prefetto è stato un segnale forte di disappunto. Le motivazioni avanzate possono anche essere comprensibili, ma c’è un problema di merito che non può essere sottovalutato. C’è bisogno di un recupero immediato di credibilità».

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