A Castellanza la magia della discesa dal campanile delle impavide Befane del CAI

di Sarah Zambon

CASTELLANZA – Anche per l’Epifania 2024, l’ultraventennale e spettacolare tradizione della discesa delle Befane dal campanile della Chiesa di San Bernardo è stata rispettata: alle 11, dopo la messa, ben sei impavidi alpinisti della sezione castellanzese del CAI si sono calati, a due a due, dalla sommità della torre campanaria fino a terra, per regalare allegria e dolcetti ai tanti bambini presenti. Ad accoglierli, tra la folla festante, il sindaco Mirella Cerini e la sua vice Cristina Borroni, mentre a far loro da colonna sonora c’era, come sempre, il Corpo Musicale Santa Cecilia.

La discesa

Maschere di gomma, scialletti e gonnelloni svolazzanti presi in prestito da mamme, nonne o compagne: tanto stupore per i più piccoli, soprattutto per coloro che non si erano resi conto che magari, sotto il travestimento da simpatica vecchietta, c’era il loro papà. «Ci teniamo ogni anno a far vivere un’emozione ai grandi e piccoli castellanzesi – racconta il presidente del locale Club Alpino Italiano, Sandro Corsi – c’è sempre trepidazione nel prepararsi a questa discesa che ripetiamo ormai da più di 20 anni, con l’ansia della vigilia e la speranza che le condizioni meteo siano favorevoli. In ogni caso, anche con la pioggia, non annulleremmo mai la manifestazione, per non deludere le aspettative dei nostri concittadini».

I “befani” del CAI

Non potendo effettuare prove di discesa direttamente dal campanile, i “befani” alpinisti sfruttano
l’allenamento effettuato durante le tante escursioni
organizzate in montagna dal Club nel corso dell’anno e la parola d’ordine è sicurezza assoluta: “Non lasciamo niente al caso. I soci che si prestano per questa occasione sono tutti atleti preparati e con comprovata esperienza alle spalle. Anche se le nostre Befane, con la loro scioltezza, lo fanno sembrare un gioco da ragazzi, calarsi con una corda da una ventina di metri d’altezza lungo una parete liscia, perfettamente verticale e praticamente senza appigli, comporta grande concentrazione e perizia: non improvvisiamo mai, né corriamo rischi inutili».

«Solo a Castellanza»

Anche per questo 6 gennaio, sotto le maschere c’erano solo “baldi giovani”, ma al CAI non mancano le
quote rosa: «È vero, per ora non ci sono mai state donne a cimentarsi nella discesa dal campanile di San Bernardo, ma le nostre socie sono davvero tante, quindi non è escluso che possano partecipare in futuro. Una di loro, travestita per l’occasione, questa mattina si è recata alla RSA Moroni per portare buon umore e spirito di comunità agli anziani ospiti». Grazie ad indiscusse capacità e simpatia travolgente, anche altri Comuni del circondario avevano richiesto al CAI di Castellanza di mettere in scena la spettacolare discesa delle Befane, ma «sarebbe stato impossibile dividersi in più location ed accontentare tutti. L’esclusiva, quindi, rimane tutta castellanzese». Immancabile anche l’appuntamento con la solidarietà, grazie al banchetto benefico di vendita delle arance, il cui ricavato andrà a favore dell’Associazione Operazione Mato Grosso, per il sostegno alle emergenze in America Latina.

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