L’anno del PNRR in provincia di Varese: un miliardo di progetti. E speranze

porto valtravaglia lavori sp69

Il 2024 sarà l’anno dei cantieri del PNRR. Nei prossimi mesi infatti passeranno dalla carta al cantiere molti dei progetti strategici che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – basato su 191,5 milioni di euro di fondi europei – ha fatto “atterrare” anche sul territorio della provincia di Varese. Poli scolastici, edifici di housing sociale, piste ciclabili, infrastrutture culturali e chi più ne ha più ne metta. Ci attende una grande infornata di pose delle prime pietre e di dichiarazioni piene di speranze per la rinascita delle città, dei quartieri e lo sviluppo dei territori.

Il portale OpenPnrr, che è un po’ la “bibbia” dei progetti finanziati con quello che all’inizio si chiamava “Recovery Fund”, segnala che in provincia di Varese sono in gioco 2.507 progetti, per un totale di 1,1 miliardi di euro. Di cui 843 milioni di fondi PNRR e il resto in cofinanziamento. Nel calderone c’è di tutto e di più, dai 7300 euro per l’implementazione dei siti web degli istituti scolastici ai 203 milioni che E-distribuzione investirà per aumentare la capacità della rete elettrica (tra cui l’ampliamento della cabina primaria di Olgiate Olona). Tra le città più toccate spicca Varese con progetti per oltre 214 milioni di euro (di cui 137 di competenza comunale), davanti a Busto Arsizio (quasi 104 milioni, di cui 71 milioni “gestiti” dal Comune) e Gallarate (poco meno di 40 milioni, di cui 23 di progetti comunali).

Tutto bello? Di sicuro una tale messe di investimenti non può che fare bene alle nostre città e agli enti che ne beneficeranno, in particolare con progetti magari meno pubblicizzati ma più di sostanza (in primis scuole e ospedali, senza dimenticare il sociale e il grande ambito della transizione ecologica, che si “mangia” 425 milioni su 1,1 miliardi di progetti in provincia di Varese). D’altra parte non si può non far notare come quella del PNRR sia stata una “torta” gestita come al solito molto all’italiana, con una frammentazione di risorse che appare priva di una vera visione d’insieme, perlomeno a livello territoriale. Tanti soldi messi a disposizione delle amministrazioni più grandi, solo briciole per quelle più piccole. Diversi progetti realizzati in fretta e furia giusto per cogliere l’opportunità dei bandi e altri che lasciano dubbi sulla loro sostenibilità a lungo termine. E l’impressione di fondo che questa maxi-pioggia di fondi europei sia servita soprattutto a coprire anni di carenze di investimenti sui territori da parte dello Stato centrale e di finanze comunali bloccate dal patto di stabilità, più che a cambiare davvero marcia alle nostre città.

Ora è il momento dei cantieri, e presto arriverà quello dei tagli del nastro. Teniamoceli buoni, perché – viste le condizioni del debito pubblico italiano – difficilmente in futuro vedremo ancora tutte queste grandi opere sul nostro territorio. Poi ci sarà il momento, più delicato, di gestire e sostenere le opere realizzate. E solo allora si vedranno le reali ricadute di questa “grande abbuffata” del PNRR.

provincia varese pnrr 2024 – MALPENSA24