Accam, Radice: «Nessuna operazione di salvataggio. Guai se la spuntano i privati»

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LEGNANO – «Non si tratta di una operazione di salvataggio, ma di un più ampio piano di sviluppo dei servizi nell’Alto Milanese e nel Basso Varesotto, che coinvolge Amga, Agesp e CapHolding per la gestione futura, oltre che dei rifiuti, di acqua ed energia». «Ma i princìpi dell’economia circolare di cui parlate sono l’esatto opposto della scelta di mantenere in vita gli inceneritori». Queste le rispettive posizioni espresse dal sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, e dal capogruppo del Movimento dei cittadini, Franco Brumana, nel confronto (assai pacato) sul tema Accam nel primo Consiglio comunale in presenza da ottobre svoltosi nella sera di venerdì 30 aprile (nella foto in alto).

«Ci siamo sempre opposti – ha detto Radice – a soluzioni al ribasso e a mere soluzioni emergenziali per il salvataggio di Accam. Abbiamo chiesto tutele sul piano economico finanziario, sul piano ambientale e su quello legale. Siamo riusciti a ottenerle e per questo abbiamo dato mandato all’amministratore di procedere». Ha ribattuto Brumana: «Oggi in Lombardia ci sono 11 inceneritori e solo il 45% dei rifiuti trattati è di provenienza lombarda: dunque ce ne sono già troppi. Con l’impianto Forsu oggi in costruzione ed eventuali altri futuri, gli inceneritori saranno ancora più inutili; viceversa, facendo funzionare quello di Borsano “a manetta”, servirà a smaltire rifiuti provenienti da tutta Italia, compresi quelli ospedalieri e i fanghi di Cap Holding».

Brumana: «Affare dagli interessi poco chiari»

Brumana ha poi eccepito sull’interpretazione della giunta Radice circa la legge Madia sulla Crisi d’impresa di società a partecipazione pubblica. «La legge da lei richiamata – ha detto rivolgendosi al sindaco – afferma tutt’altro. Se c’è una crisi aziendale, occorre un piano di risanamento, che non è il ripianamento dei debiti da parte dei comuni soci: secondo la legge Madia, Accam deve fallire. La ristrutturazione aziendale può avvenire con prospettive di riequilibrio economico, che non ci sono perché Accam chiuderà e nascerà al suo posto una Newco che si accollerà le perdite. La vostra è una operazione di immagine. Si salva una società che sarebbe fallita da tempo, come afferma il suo stesso presidente. Lo chiamerò “affare Accam” perché dietro ci sono interessi enormi, tutt’altro che chiari».

«Lei lo definisce affare – ha ribattuto Radice – io dico che è un’attività di interesse collettivo e penso anche a che cosa succederebbe se fallisse. Il mio timore più grande è l’arrivo di un privato che ci toglie ogni controllo di quello che succede nell’inceneritore e vi brucia quello che vuole. Se ci sono responsabilità – ha proseguito il primo cittadino riferendosi alla gestione della società – saranno accertate. Io ho espresso sfiducia all’attuale amministrazione di Accam e ho visto cose su cui anch’io chiedo spiegazioni».

Braccio di ferro anche sulle bonifiche

legnano accam consiglio comunaleQuanto al presunto «vantaggio economico» prospettato da Brumana per Ecoeridania («un travaso di 18 milioni di euro a favore di una società privata») con le tariffe previste dal Piano economico finanziario, Radice (nella foto sopra) ha tenuto a osservare che «è un accordo commerciale complesso, ancora in fase di elaborazione e revisione. Le tariffe dipendono dal potere calorifico dei rifiuti ospedalieri trattati, se conferiti in contenitori riutilizzabili o meno: si tratta di tariffe diverse e non di sconti preferenziali. Lavoreremo per ridurre i volumi e per convertire l’impianto in uno più moderno e sostenibile».

Sugli incarichi professionali conferiti da Accam che pure «versa in pieno stato di insolvenza», Brumana ha puntato il dito sulle «parcelle assurde, una da 88.500 euro per una lettera, condizioni favolose (179.000 euro) a due creditori per redarre il piano economico finanziario, con altri 200.000 euro pagati a professionisti per un timbro». Sia il consigliere che il sindaco attendono ancora da Accam copia dei disciplinari degli incarichi in questione.

Capitolo bonifiche. Per Radice «il piano economico finanziario terrà certamente conto dei costi di bonifica, che sarà eseguita dopo lo smantellamento dell’impianto. A questo scopo è stata avviata un’apposita due diligence (indagine, nda) ambientale». Ma per il consigliere civico «non si può aspettare lo smantellamento, la bonifica va fatta subito. Inoltre i carotaggi previsti riguardano solo l’area dell’inceneritore, quando i fumi inquinano i terreni di una superficie molto più vasta, e da più di 50 anni».

Senso unico alternato in via Novara per tutto maggio

Da lunedì 3 maggio e fino alla fine del mese, il tratto di via Novara all’altezza della piattaforma ecologica e dell’impianto Forsu in costruzione sarà a senso unico alternato, regolato da semafori carrellati, per consentire la realizzazione di una nuova condotta di Snam Rete Gas Spa. La corsia di decelerazione che corre parallela a via Novara e utilizzata per accedere alla piattaforma ecologica sarà chiusa, come la corsia in direzione Borsano: l’accesso alla piattaforma richiederà l’utilizzo permanente dell’attuale uscita, mentre i veicoli in uscita dovranno obbligatoriamente svoltare a destra e proseguire fino alla prima rotatoria per riprendere la corsia in direzione Legnano.

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