Al via il primo cantiere del PNRR: Busto recupera l’ex carcere di via Borroni

BUSTO ARSIZIO – Partiranno lunedì 20 novembre gli interventi di riqualificazione dell’ex Carcere asburgico di via Borroni. «È
il primo cantiere tra quelli finanziati nell’ambito del PNRR» annuncia il sindaco Emanuele Antonelli. «L’unico progetto PNRR a destinazione completamente culturale» gli fa eco la vicesindaco e assessore alla cultura e identità Manuela Maffioli. Lo storico edificio, una volta recuperato, farà parte del polo culturale della Biblioteca, con spazi di studio e lettura e un caffè letterario al piano terra.

L’opera

L’ex carcere oggi

Un’opera da 2 milioni e 350mila euro, di cui 950mila euro di fondi PNRR, nell’ambito de finanziamento da 15 milioni e 150mila euro che Busto ha ottenuto nell’ambito del programma innovativo per la qualità dell’abitare “PINQUA” che comprende anche la riqualificazione dell’area ex Borri e del Conventino di via Matteotti. Quello sulle vecchie carceri è un intervento atteso da anni: lo avrebbe dovuto realizzare Soceba, l’operatore privato che ha avviato la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele (“in cambio” della rinuncia all’autosilo interrato), poi però i tempi sono stati prorogati per il Covid. «Anticipiamo noi i soldi per poter rispettare le scadenze del PNRR, poi ce li faremo dare da Soceba» fa sapere il sindaco Antonelli.

Il cantiere

I lavori sono stati affidati all’impresa Vecchierelli Restauri di Romano di Lombardia e dovranno essere terminati entro il mese di marzo 2025. «Sono contento dell’impresa, per ora ci siamo “trovati”» fa notare Antonelli. «Finire prima è nel nostro interesse» rivela il titolare dell’impresa Angelo Vecchierelli. Si tratta di un operatore specializzato nel restauro di edifici storici: nel portfolio opere come palazzo Venezia a Roma, la casa natale di Gaetano Donizetti e un’ala dell’accademia Carrara a Bergamo, ma sul territorio anche il recupero dell’ex monastero di San Michele a Lonate Pozzolo. E sempre a Busto in ambito di progetti PNRR, si sono aggiudicati anche l’appalto per l’ex oratorio di Sacconago. Il cantiere avrà un certo impatto sul parcheggio pubblico di via Borroni (ma non sulla via): “salteranno” otto posti auto e i lavori di riqualificazione del posteggio verranno calibrati in base all’avanzamento del cantiere dell’ex Carcere.

Il futuro dell’ex carcere

«Ospiterà spazi nuovi per la nostra Biblioteca, che sta diventando sempre più polo culturale e una grande agorà a disposizione dei cittadini – sottolinea l’assessore Manuela Maffioli – con una media di 750 ingressi al giorno nel 2023 tra sala Monaco e l’area storica, la parte dedicata agli studenti rischia di non essere più in grado di accogliere la domanda e questo progetto risponde a questa esigenza di spazi per la lettura e lo studio». Ci sarà anche un caffè letterario a disposizione del polo culturale ma anche della clientela esterna, la cui gestione sarà messa a bando. L’ex carcere asburgico, come fa l’architetto Rolando Pizzoli, uno dei progettisti, «è un edificio forse più conosciuto fuori Busto che a Busto: sembra umile ma è un bel marchio per Busto». Tanto che il suo progetto di recupero è stato selezionato tra i migliori 48 (solo 11 in comuni non capoluogo) per la tappa finale del festival “Città in Scena” in programma il prossimo 13 dicembre a Roma all’Auditorium Parco della Musica.

La storia sulle pareti

La “squadra”: Comune, impresa e progettisti

Pizzoli lo definisce «un pezzo di storia di Busto. Nato ai confini dell’abitato di Busto nel 1851, a fianco del palazzo di giustizia (a Cicogna), è un edificio che ci racconta la sua storia, con testimonianze come graffiti e poster che saranno conservate e rimarranno leggibili, quasi fosse una biblioteca materiale. Ora da polo civico diventa polo culturale». Il restauro, prosegue l’architetto, «toccherà il meno possibile del tessuto storico originale. L’impiantistica sarà realizzata in ambienti neutri privi di testimonianze storiche (gli ex ambienti di servizio), mentre «le antiche celle di isolamento verranno conservate così come sono – rivela l’architetto – sono le più ricche di graffiti e racchiuderanno la funzione museale dell’edificio». Inoltre le porte delle celle, che oggi risultano fuori norma, «verranno smontate e musealizzate: avevano un interessante sistema antieffrazione, inviolabile».

busto arsizio ex carcere asburgico – MALPENSA24