Progetti Pnrr, Busto rincorre le scadenze. Ma “saltano” villa Radetzky e via Roma

BUSTO ARSIZIO – Niente ristrutturazione per Villa Radetzky e per l’ex presidio militare austriaco di via Roma, incompiute che dovranno aspettare. Le rigide scadenze imposte dal Pnrr e il caro prezzi mietono le prime due “vittime” illustri tra le opere strategiche finanziate con i fondi europei a Busto Arsizio. I due progetti – che rientravano nel pacchetto del Pinqua, il bando statale per cui la città ha ottenuto 15 milioni di euro di finanziamenti (su oltre 28 milioni di euro di opere) – non si faranno. Procederemo senza intervenire su quei due immobili – fa sapere il sindaco Emanuele Antonelli – risparmiando soldi e facendo fare ai nostri uffici un sospiro di sollievo.

La rimodulazione

Un risparmio da circa quattro milioni di euro complessivi, che servirà a mettere in sicurezza gli altri tre progetti inseriti nel “pacchetto”, la riqualificazione dell’ex Borri, del Conventino di via Matteotti e dell’ex carcere di via Borroni. Dal Ministero è arrivato pochi giorni fa il via libera alla rimodulazione del progetto Pinqua ha annunciato in commissione lavori pubblici il sindaco Antonelli, rispondendo ad un’interrogazione dei gruppi di opposizione sullo stato dell’arte delle opere finanziate con i fondi del Pnrr. Cercheremo di partecipare ad altri bandi per reperire le risorse necessarie per il recupero di villa Radetzky e di via Roma. Nel frattempo si va avanti con gli altri tre progetti, che hanno ricevuto un milione e mezzo di euro in più di fondi statali per rispondere al rincaro dei costi. Aumentati a dismisura – rivela il sindaco – per l’incremento incontrollato dei prezzi delle materie prime e per le opere non previste in seguito alle prescrizioni della Sovrintendenza. Ora la scadenza per l’avvio delle gare è fissata al 10 ottobre 2023, con palazzo Gilardoni che prevede di farle partire entro agosto 2023 per conventino ed ex carcere, ed entro settembre 2023 per il Borri. Con la rimodulazione sono cambiate anche alcune previsioni iniziali: la palazzina di housing sociale che sorgerà dietro all’ex Borri avrà un piano in più: in tutto quattro piani più 100 posti auto interrati.

Il palaginnastica e le altre

Per quanto riguarda le altre opere con fondi Pnrr, il palaginnastica è in attesa di un formale via libera alla proroga della scadenza di aggiudicazione della gara, che era fissato entro il 30 marzo scorso. Ma la gara andata deserta e la necessità di avviare una procedura negoziata ha causato il ritardo. Ora si stanno aprendo le buste e se tutto va bene ci sarà l’aggiudicazione entro un mese annuncia il sindaco Antonelli. Con il fiatone anche ex oratorio di Sacconago ed ex Macello, da assegnare entro il 30 luglio 2023. Abbiamo chiesto uno/due mesi in più ma non abbiamo ancora avuto risposta. Intanto le gare sono state avviate e il governo ha riconosciuto 2,5 milioni di euro in più per sopperire al caro prezzi. Anche la messa in sicurezza delle scuole Tommaseo, che ha ottenuto 1,7 milioni di fondi Pnrr, ha visto la gara andare deserta. Non succedeva mai, ma ora tra cantieri Pnrr e superbonus 110% le imprese fanno fatica a partecipare alle gare d’appalto. Così il Comune deve rincorrere le scadenze.

Opposizione collaborativa

Dall’opposizione il capogruppo Pd Maurizio Maggioni promette collaborazione: Non giochiamo a mettere i bastoni tra le ruote e non siamo qui per gufare, speriamo che possano essere realizzate tutte le opere ma siamo qui per capire se ci sono e quali sono le difficoltà. E al termine della relazione arriva la richiesta al sindaco di un aggiornamento puntuale delle informazioni sullo stato dei progetti Pnrr e delle interlocuzioni con il governo.

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